Roma – Terrazza Caffarelli, luci basse e una platea che non ha voglia di ascoltare l’ennesima conferenza sulla prevenzione. Boehringer Ingelheim sceglie quindi un’altra strada: quella del cinema. È qui che è stato presentato in anteprima Compagni per la vita, il cortometraggio scritto e diretto da Alessandro Guida, con la colonna sonora originale firmata da Virginio.
La serata rientra nel progetto Principi Attivi, dedicato alla sensibilizzazione sulle patologie cardio-renali-metaboliche. Nessuna lezione frontale: un racconto breve, diretto, costruito attorno alla metafora dei “compagni di scuola” per ricordare che cuore, reni e metabolismo convivono nello stesso banco. Se uno va fuori rotta, gli altri lo seguono.
A moderare l’evento è stata Nunzia De Girolamo. Il film, prodotto da Boehringer, punta sul linguaggio pop: immagini veloci, musica e un messaggio facile da trattenere. Il diabete non è mai un problema isolato, ma una porta che può aprirne altri.
Antonio Vandoni, direttore artistico musicale di Radio Italia, lo dice con una chiarezza quasi chirurgica: “La musica è una delle più potenti alleate della salute”. Non un vezzo, ma una constatazione: abbassa lo stress, facilita il percorso riabilitativo e – soprattutto – smuove le emozioni, quelle che spesso decidono più dei medici sulle nostre abitudini.
Il peso epidemiologico è enorme: in Italia 24 milioni di persone convivono con almeno una malattia cronica; di queste, 11,6 milioni rientrano nell’area cardio-renale-metabolica. La malattia renale cronica, da sola, costa allo Stato 2,5 miliardi l’anno. Numeri che spiegano perché il film voglia arrivare proprio in salotto, non nei convegni.
Nedim Pipic, presidente e AD di Boehringer Italia, spiega la rotta: “La prevenzione è un diritto, ma anche un dovere verso noi stessi”. E aggiunge una frase che pesa più di molte statistiche: “Ciò che conta davvero non è il costo economico, ma quello umano”.
Il dibattito tocca anche il terreno politico. Il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, sintetizza così il messaggio del corto: “Ci sono buone compagnie, cattive compagnie e compagnie da evitare”. L’obiettivo, ribadisce, è promuovere screening e diagnosi precoce, strumenti che spesso fanno la differenza tra una vita normale e una vita ferita.
Sulla stessa linea Gabriele Sepio, giurista ed esperto di economia sociale: “La comunicazione sociale ha un valore economico concreto”. Una frase che rovescia la retorica: cambiare comportamento significa ridurre la spesa sanitaria, oltre che salvare vite.
La serata si è chiusa con la firma del Patto per la prevenzione, sottoscritto da associazioni di pazienti e società scientifiche. Un impegno a portare il corto ovunque: congressi, web, social, scuole.
Il tema non è nuovo, ma l’approccio sì. Una prevenzione che non punta sulla paura, ma sulla consapevolezza. E un cortometraggio che prova a fare ciò che spesso la medicina dimentica: parlare con parole che la gente capisce.