Criptovalute in Sardegna: dall'espresso alle vacanze, come (e perché) le usiamo

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Sono sempre di più sardi che pagano il caffé in satoshi, che prenotano l'appartamento per le ferie con le stablecoin e che inviano le rimesse in pochi secondi. Anche la Sardegna si dimostra all'avanguardia nel settore cripto. Ecco in che modo i sardi usano le criptovalute e i token digitali.

A fine 2024 erano 1,6?milioni gli italiani titolari di almeno un portafoglio virtuale. Significa che, anche se si tratta di una nicchia rispetto alla popolazione nazionale, il mercato ha ormai raggiunto delle dimensioni che non possono essere ignorate.

Pagamenti quotidiani: dal caffè all'affitto

Nelle città come Cagliari e Sassari cominciano a spuntare cartelli con scritto "Bitcoin accepted here" accanto a quelli delle carte e dei bancomat. Nei bar il pagamento medio in satoshi si aggira sui 3?euro. Accade lo stesso con alcuni proprietari di case-vacanza che preferiscono un deposito in stablecoin. Il turista straniero non paga le commissioni bancarie, il locatore riceve il denaro irrevocabile in pochi minuti e senza chargeback.

Tempo libero digitale: meno commissioni

L'intrattenimento online è forse il terreno più fertile. Diverse piattaforme di i-gaming accettano i depositi in Bitcoin, Ethereum e stablecoin, propongono dei payout istantanei in valute digitali. Non sorprende quindi che molti residenti preferiscano giocare a poker con criptovalute: niente conversioni, anonimato relativo e tempi di prelievo ridotti da giorni a minuti. Insomma, le cripto sono comode, semplici da maneggiare e anche convenienti. Una

Cosa possiamo aspettarci dal futuro

Se guardiamo i numeri nazionali (1,6?milioni di detentori, 2,6?miliardi di euro custoditi e 166?VASP) è facile prevedere che l'uso delle cripto continuerà a crescere in Sardegna. Ci sono molti dati positivi a riguardo. Tanti esercenti attendono soltanto delle soluzioni POS più semplici, mentre i Comuni costieri studiano l'idea di accettare i tributi minori in stablecoin durante l'alta stagione.

Nel frattempo, l'Università di Cagliari rafforza i corsi sulla blockchain e sulla sicurezza, crea un bacino di competenze che le aziende FinTech continentali guardano con interesse. Il prossimo step potrebbe arrivare dalle rimesse e dal turismo. Con i voli low-cost sempre più frequenti, la Sardegna potrebbe divenire la cripto-gateway del Mediterraneo per i visitatori europei in cerca di sole e di pagamenti friction-less. E se l'euro digitale dovesse vedere la luce entro la fine del decennio, l'isola, abituata da anni ai token privati, potrebbe trovarsi un passo avanti.