campionato nazionale di karate dello Csen si è chiuso come certe domeniche di sport che lasciano il segno: sudore, tensione, applausi e – per l’Alghero che mena e incassa – un bottino da squadra vera. Più di duemila atleti da tutta Italia si sono sfidati sulle dodici aree di gara, tra kumite, kata e percorsi per i più piccoli. Nel mezzo di questa ventata di arti marziali, la Why Company Martial Gym Alghero ha portato sedici atleti, dagli otto ai sessant’anni. Ne è uscita con un medagliere che profuma di lavoro fatto bene.
I titoli nazionali di kumite sono finiti sulle spalle di Panzalis Beatrice e Ara Francesca, che hanno condotto le loro categorie con autorità da veterane. A un passo dall’oro, ma con l’argento orgoglioso al collo, Barabesi Maira e Nurra Llucia; il bronzo di kumite è andato invece a Porcu Ilenia e Manunta Gabriele, mentre Terzolo Alessandra ha centrato il bronzo nel kata.
Dietro i podi, come sempre, c’è un’intera squadra che tiene il ritmo e non si arrende. Hanno gareggiato senza arrivare alla medaglia, ma con il peso della responsabilità dei compagni sulle spalle: Bilardi Nicole, Dos Santos Orani Diana, Marzeddu Emanuela, Steiger Daisy, Pinna Omar, Cadau Gabriele, Cossiga Valerio, Musso Lisa, Contu Antonio. Nomi che raccontano un gruppo largo, serio, costante.
Una competizione di livello, dove il lavoro iniziato a giugno – tra allenamenti all’aperto d’estate e il ritorno in palestra da ottobre, nella nuova sede dell’IPIA – ha mostrato tutta la sua utilità. Nel 2025 la società si è laureata miglior realtà Csen della Sardegna, e non per caso.
Una menzione, inevitabile e meritata, al coach Ara Angelino, per quella miscela rara di attenzione tecnica e umanità che tiene insieme le vittorie e anche le sconfitte. È la cifra che distingue una società sportiva dalle altre, e a giudicare dai risultati, ad Alghero questa formula continua a funzionare.