L’Italia di coach Pozzecco e dei sardi Spissu e Da Tome (quest’ultimo in panchina come Capo Delegazione) supera la Georgia e compie un bel passo in avanti per la qualificazione agli ottavi di Eurobasket 2025

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Dopo la sconfitta subita all’esordio contro la Grecia, la Nazionale allenata da Gianmarco Pozzecco supera la Georgia per 78-62. e' un successo importante quello ottenuto dagli Azzurri, anche per il punteggio (+16) che potrebbe essere utile ai fini della classifica finale del raggruppamento. Volevano farsi sentire i ragazzi di Pozzecco e la vittoria contro la Georgia ha decibel e canestri. C’è tanto da dire nel 78-62, un risultato che schiaccia via problemi e incertezze visti contro la Grecia. Non tutti magari, ma buona parte sì. La macchina delle triple non ingrana (solo 29%). E allora ci si affida ancora al gruppo, con tre giocatori in doppia cifra: Fontecchio, Niang e Diouf. I giovani danno la sveglia, Melli li coordina come un direttore d’orchestra. Thompson non ancora al massimo, ma si sta ritagliando il suo spazio. Primi due quarti incerti. Gli azzurri girano, ma più spesso è un girotondo e la Georgia ne approfitta con Bitadze (22 punti). Restare dentro la gara serviva a capire come gestirla e nel secondo tempo tra Niang, Fontecchio e Melli (ancora gigantesco) gli azzurri prendono il largo. Arrivando anche +19. Decisivi due maxi-parziali (11-0 e 13-0) negli ultimi due quarti. E uno Shengelia da zero punti. L’Italia giocherà adesso contro la Bosnia-Erzegovina per capire il suo Europeo e la sua identità. Era la difesa la risposta al ko dell’esordio, e risposta è stata. Un quarto, il primo, che ha visto gli azzurri concedere 10 punti appena ai georgiani. Che ci mettono del loro, è vero: 0/8 dall’arco, troppo poco per fare la differenza. Ma i numeri non dicono quello che l’Italia aveva già fatto vedere contro la Grecia. Voglia, forza, coraggio. Emozioni che tengono gli azzurri con la faccia avanti per i primi dieci minuti. Spagnolo e Diouf danno la scossa, mentre Pajola si distingue in regia e in difesa. La Georgia fatica a trovare ritmo, complice anche il doppio tecnico a metà periodo. Niang firma un break con liberi e tripla dall’angolo: dopo dieci minuti azzurri avanti 18-10. Dunque: Niang, che dire ancora di lui? Non uomo-chiave, ma energia pura per la squadra del Poz. Ne serviva però di più per contenere il ritorno della Georgia, che nel secondo periodo si rifà sotto. E l’Italia s’inceppa. Spissu e Ricci faticano. Un parziale di 18-9 ribalta il punteggio e l’inerzia. Grazie anche al Shengelia furioso (pure per un fallo fischiato a suo carico). E ovviamente a Baldwin (9 punti), autore del sorpasso georgiano (28-27). Fontecchio e Spagnolo rimettono l’Italia in carreggiata. Nel finale equilibrio totale: si va all’intervallo in parità, 32-32. Pozzecco rimescola le carte e torna in campo con Melli, uomo multiforme e indispensabile. Ma la Georgia sembra avere un passo diverso. Soprattutto con Bitadze, che tra stoppate, punti e pressione è davvero irresistibile. I georgiani sembrano in grado di scappare via (37-41) proprio con Bitadze e Maukelashvili. La scintilla, però, arriva da una tripla di Melli. Comincia lì il maxi parziale 11-0 che dà all’Italia la giusta fiducia. Anche Fontecchio partecipa al party-azzurro (48-41). E poi Thompson, che alza un alley-oop per Diouf che accende la squadra. Poi ancora Fontecchio, Pajola, Diouf. Nel finale Sanadze prova a riaprire con una tripla, ma Ricci risponde subito: Italia avanti 53-47. Nell’ultimo quarto la Georgia paga la panchina corta. E l’entusiasmo di Niang figlio del vento. Un altro parziale 13-0 instrada gli azzurri verso orizzonti di gloria. La Georgia perde Shengelia (espulso, era sceso in campo nonostante l’aritmia) e si sfalda. E l’Italia vince un match importante.