Semaforo verde, onde in arrivo, adrenalina che corre come un puledro scalpitante. Alla Marinedda, baia nobile di Isola Rossa, la gioventù surfistica italiana si prepara al rito marino, quello che Giove Pluvio in persona benedirebbe col tridente.
Mercoledì 9 luglio scendono in acqua i ragazzi del Nesos King of Grommets, la prima gara della stagione e il primo atto del Triple Crown Marinedda. Una liturgia di mare e sole, con oltre trenta iscritti pronti a contendersi lo spazio tra le rocce e il vento. Quattro le categorie: under 12, under 14, under 16 e under 18. Un’epopea piccina ma già epica, dove i futuri dominatori delle onde imparano a misurarsi con giudici, batterie e, soprattutto, con se stessi.
Il programma parla chiaro: iscrizioni dalle 9 alle 10, prime heat intorno alle 10.30, e via via un crescendo rossiniano fino ai più piccoli. "C’è in arrivo una bella mareggiata da maestrale", annunciano dall’associazione sportiva Marineddabay, quasi fosse un bollettino di guerra. Mare medio-grosso e formato al mattino, scaduta dal pomeriggio.
Il sole alto, l’acqua calda come in tutto il Mediterraneo, e il respiro della Sardegna a fare da cornice. Sembra il preludio a un’Olimpiade: dopo Tokyo e Parigi, il surf entrerà anche a Los Angeles 2028 e Brisbane 2032. La Marinedda, intanto, si conferma tempio isolano di questa disciplina in ascesa.
Il Nesos King of Grommets apre la stagione, ma il sipario non si chiude qui. Il Triple Crown Marinedda vivrà il suo culmine in autunno con il Marinedda Bay Open — Campionato Assoluto Shortboard e Bodyboard 2025 — che incoronerà i nuovi campioni d’Italia FISSW.
E come se non bastasse, tra fine agosto e le prime settimane di settembre, al primo cenno di mareggiata, sboccerà anche il Local Long Contest, omaggio alle tavole lunghe, festa nella festa.
Dietro ogni onda, il patrocinio del Comune di Trinità d’Agultu, la FISSW, e un manipolo di supporter: dal Nesos Surf Shop a Sardegna House Real Estate, passando per chioschi, hotel e ristoranti che odorano di sale e mirto.
Mercoledì si entrerà in acqua. E quando i piccoli surfisti scivoleranno sulla cresta, si potrà quasi sentir risuonare un vecchio canto di mare: quello che sa di giovinezza e di sfida. Un inno che i grandi canteranno con la voce bassa e l’occhio lucido.