Parte il mondiale per club: la FIFA inaugura l’era della bodycam e del VAR in diretta

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Trentadue squadre. Sessantatré partite. Dodici stadi. Un mese di calcio condensato sotto il cielo della Florida, dove il 14 giugno si alzerà il sipario sul nuovo mondiale per club. La FIFA prova così a ritoccare la sua liturgia, proponendo un format che non è soltanto più lungo e affollato, ma anche più tecnologico e spettacolare. La Coppa dei Club del mondo entra in una dimensione inedita: più vetrina che torneo, più laboratorio che tradizione.

C’è, innanzitutto, la bodycam, il vero congegno totemico di questa edizione. Piccola, discreta, ancorata al petto dell’arbitro. Restituirà la partita dagli occhi del direttore di gara, con una visuale mai concessa prima agli spettatori. Sarà il pubblico, questa volta, a calpestare idealmente il campo. A guardare il fallo dal punto di vista di chi deve valutarlo. A vivere il contrasto, l’intervento, l’urlo della panchina, il movimento della barriera.

Non basta. La revisione del VAR verrà trasmessa sui maxischermi in tempo reale. Gli spettatori vedranno ciò che vede il giudice davanti al monitor. Nessun mistero dietro la cabina di controllo, nessun buio tecnico: tutto in piazza, come nei vecchi mercati.

In panchina, poi, i tecnici avranno a disposizione dispositivi digitali ufficiali. Piccoli tablet di bordo campo per monitorare dati, carichi di lavoro e condizioni dei giocatori. Una tecnologia che trasforma anche il mestiere dell’allenatore: gestore di uomini, ma sempre più gestore di numeri.

Il regolamento, peraltro, rinuncia al vecchio terzo posto e si gioca tutto a eliminazione diretta in gara secca. Niente repliche, niente appoggi: si va avanti o si esce.

A difendere il titolo ci sarà il Manchester City, campione in carica ma reduce da una stagione che ha conosciuto più spine che rose. Gli uomini di Guardiola — o di chi siederà sulla panchina — cercheranno il bis mondiale come parziale risarcimento di un'annata che non ha rispettato le promesse.

E poi ci sono i volti nuovi. I possibili emergenti. Le sorprese che ogni grande torneo sa produrre e che il mercato estivo attende di avvistare per dare fuoco alle trattative. I direttori sportivi osserveranno, annoteranno, valuteranno. Perché il mondiale per club è anche vetrina, osservatorio, officina per futuri milioni.

Un mese, dunque, che sarà lungo quanto una stagione. Che darà da scrivere, da discutere, da polemizzare. Da raccontare, insomma. E noi, come sempre, saremo qui: a seguirlo, partita per partita, centimetro per centimetro.

Perché — diceva il vecchio maestro — "il calcio, quando lo guardi da vicino, ti racconta l’uomo intero."