Sottorete Alghero, vittoria di nervi nell'andata dei playoff: Pro Volley Olbia piegata 3-2. A Telti sarà battaglia finale

Disputata l'andata della finale dei playoff di prima divisione provinciale

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La prima è andata, ma nessuno ha vinto ancora la guerra. La Sottorete Alghero si prende il vantaggio, sudando fino all’ultima goccia contro la Pro Volley Olbia, che si arrende solo al tie-break. È finita 3-2 (25-20, 23-25, 23-25, 25-23, 15-10) in favore degli algheresi, ma il punteggio dice solo una parte della verità: quella che si scrive sui referti.

Non è stata una partita di fioretto, ma di bastone. E il bastone, stavolta, l’ha impugnato la squadra di Enrico Granese, che con la solita lucidità ha letto la contesa: «È stata una gara difficile, perché davanti c’era una formazione forte, fatta di veterani, ragazzi che hanno giocato in categorie come la Serie D e la Serie C».

Insomma, si sapeva che sarebbe stata battaglia. La Pro Volley si è presentata con l’esperienza sulle spalle e il mestiere tra le dita. E ha colpito duro, soprattutto nei due set centrali, approfittando delle amnesie algheresi, quei momenti in cui la squadra si spegne, come se qualcuno avesse staccato la luce in ricezione. «Quando perdiamo concentrazione imbarchiamo punti, e poi per recuperarli dobbiamo correre e fare sempre di più», ha aggiunto Granese con quella sincerità che appartiene solo a chi allena con coscienza.

Ma il punto è proprio questo: questa squadra sa correre. Sa rincorrere, sa rialzarsi, e lo ha dimostrato nel quarto set, quando tutto pareva inclinato verso Olbia. Ha rimesso le cose in pari, e poi nel quinto ha tirato fuori la voglia di chi non ci sta a lasciarsi sfuggire il treno della stagione proprio sul rettilineo finale.

«È stata una bella vittoria, con molte luci ma anche molte ombre», dice ancora il tecnico. Ed è vero: ogni set è stato un’oscillazione tra talento e sbandata, tra costruzione e disattenzione. Ma alla fine la luce ha vinto sull’ombra. La Sottorete ha dimostrato di non essere arrivata in cima per caso. Il campo, come dice Granese, ha parlato chiaro.

Ora però arriva Telti. L’8 giugno si gioca il ritorno. Sarà una partita diversa, in un ambiente caldo, ostile, affollato. Lì si vedrà se questa squadra, giovane e a tratti incosciente, saprà diventare matura nel momento decisivo. Servirà concentrazione piena, sin dal primo pallone, perché gli avversari non faranno sconti. Nel frattempo, il verdetto dell’andata è scritto: la Sottorete Alghero è viva. E non ha alcuna intenzione di mollare. Se sarà Serie D, lo dirà Telti. Ma chi ha visto la partita di ieri sa già che il cuore, almeno quello, c’è tutto. E che in queste categorie, a volte, vale quanto il talento. Se non di più.