Il Cagliari cede le armi anche a Como. Per la salvezza manca ancora il conforto della matematica

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Il Como non si ferma più. Contro il Cagliari a caccia dell’ultimo decisivo punto per la salvezza arriva la sesta vittoria di fila, 3-1 il finale. L’unico neo è il mancato quinto “clean sheet” consecutivo. Ma il Como dimostra di avere un passo completamente diverso rispetto alle squadre con le quali fino a due mesi fa lottava per non retrocedere o per una posizione di serenità. Ha regolato Monza, Torino, Lecce, Genoa, Parma e Cagliari. Il decimo posto è davvero a un passo. Basterà non perdere a Verona la prossima partita, ma Fabregas può anche ambire ai 50 punti visto che è arrivato a 48. Il Cagliari accusa una flessione che preoccupa. Non è questo lo spirito con il quale ci si deve salvare. Non basta il gol di Adopo, la buona partenza nella ripresa, troppe le amnesie difensive pur considerando che il raddoppio di Gabriel Strefezza nel recupero del primo tempo, che ha dato la mazzata alla squadra di Davide Nicola, è un gioiello. Ora la sfida di domenica col Venezia in casa diventa fondamentale anche se un certo margine di sicurezza c’è. Bisogna aspettare i risultati di Lecce, Venezia ed Empoli. Il prepartita è movimentato. Lo stadio accoglie Massimiliano Ferrigno, 20 anni dopo. In un Como-Modena fu protagonista dello scontro con l’avversario Bertolotti. Che Ferrigno colpì con un pugno. Oggi Massimiliano ha un’altra vita e dopo essere stato a lungo nel commerciale dell’Udinese lavora per il Treviso Basket. Il Como ha omaggiato l’ex capitano e la sua compagna Francesca con una maglia personalizzata. In tribuna anche il designatore Rocchi. Fabregas che ha la porta inviolata da quattro partite rimette in campo l’amico Pepe Reina, che aveva giocato l’andata ad agosto finita 1-1. Ma di quella squadra oggi sono solo tre i giocatori in campo dall’inizio: il portiere spagnolo, Da Cunha e Strefezza. Davanti c’è, come previsto Douvikas e non Cutrone. Il terzino sinistro è Valle. Il Cagliari presenta un 4-4-2 con Viola che affianca Piccoli. Luvumbo e Zortea fanno gli esterni alti. Ma è la difesa che è in emergenza, perché Nicola non rischia Luperto, diffidato e non al top. Dentro Obert accanto a Palomino. Dopo 1’ Viola si ferma con la maglia sporca di sangue. Rientra dopo 4’25”. Lo stesso Viola dopo 7’ va vicino al palo. Il primo giallo, sotto gli occhi del designatore, Fourneau lo sventola a Caqueret per fallo su Palomino. Al 22’ il Cagliari coglie l’attimo e va in vantaggio: combinazione Luvumbo-Zortea bravo a pescare Adopo che tira non proprio di potenza sul palo di Reina che non trattiene: errore grave. Il Como reagisce: Strefezza è mobile e agile mette una bella nessuno ci arriva. Alla mezzora corner comasco Douvikas e Kempf sono murati in area da Augello. Al 31’ Il greco reclama un rigore per fallo di Obert, ma Fourneau, che lascia molto correre. Al 33’ ancora il Cagliari pericoloso con Viola che trova Piccoli, ma qui Reina è attento e respinge. Il Cagliari si ferma, il Como sale, incalza, attacca con la forza dei suoi uomini offensivi. E al 40’ pareggia: il lancio di Perrone per Caqueret è bello, il pallonetto che scavalca Caprile pure ma per la terna è fuorigioco. Non per il Var che da Lissone segnala che il gol è valido. E così il Como festeggia, ma festeggia ancora di più nel secondo dei tre minuti di recupero quando Strefezza con un colpo da biliardo con il destro a giro batte Caprile. Se Zappa gli lascia il destro sono guai e il trottolino fa il Paz. Terzo gol consecutivo e sono sei. Stesse squadre del primo tempo nella ripresa. Il Cagliari ritrova l’equilibrio che aveva perso negli ultimi 18’ della prima parte sovrastato dal Como. E prova a organizzarsi per raddrizzarla. Al 3’ punizione buona per Viola, ma va fuori, altina. La curva di casa incita il condottiero Fabregas. al 10’ cross di Zortea con Reina che respinge scontrandosi con Kempf. Al 12’ Luvumbo è bravo a pescare bene Piccoli ma il colpo di testa è impreciso. E dopo un quarto d’ora arrivano i cambi: tre per il Como, due per il Cagliari. Che comincia la serie: Felici per Zappa e Deiola per Viola. Fabregas inserisce Cutrone, Van der Brempt ed Engelhardt per Douvikas, Vojvoda e Caqueret. Nicola passa al 4-3-3. Che in fase di non possesso diventa un 4-5-1. Ma i rosoblù pungono poco, anzi Pavoletti becca da diffidato il giallo che gli fa saltare il Venezia. E al 32’ il Como dilaga: Paz lancia Cutron che fulmina Caprile e segna come all’andata. Per la terna è fuorigioco, ma pure in questo caso Gariglio e Aureliano da Lissone la vedono meglio e sentenziano che il gol è buono. 3-1 e fine dei giochi. Nicola butta dentro anche Marin e Gaetano per tentare il definitivo assalto. Fabregas ha l’ultima sostituzione: Moreno al posto di Valle. Si aspetta la fine, Pavoletti si scontra con Engelhardt che sembra avere la peggio, ma rientra. Marin ha l’occasione per dimezzare lo svantaggio, la piazza, ma la palla va fuori di pochissimo. Sono 6 i minuti di recupero. Paz ci prova su punizione. È l’ultimo sussulto di una partita che premia ancora la squadra di Cesc Fabregas, osannata giustamente dalla sua gente. E parte Rino Gaetano: Il cielo è sempre più blu.