Il Torino di Paolo Vanoli regala ai suoi tifosi una prestazione autoritaria e affonda il Cagliari di Davide Nicola con un netto 2-0. I rossoblù interrompono così un momento positivo, lasciando il campo con più interrogativi che certezze.
La partita si apre con un fulmine granata: dopo appena cinque minuti, Adams rompe l’equilibrio con una sassata che colpisce la traversa e oltrepassa la linea. Un gol che indirizza subito la sfida, con il Cagliari incapace di reagire. I rossoblù sembrano smarriti, costretti a rincorrere un Torino che domina il gioco, costringendo Caprile agli straordinari per evitare un passivo più pesante già nel primo tempo.
Nella ripresa, il copione non cambia. Il Torino continua a macinare gioco sugli esterni, chiudendo ogni spazio e mettendo pressione costante sulla retroguardia cagliaritana.
Dopo una rete annullata dal VAR, al 60' è ancora Adams a siglare il raddoppio, approfittando di una mischia in area per infilare la sua personale doppietta. Un gol che spegne definitivamente le speranze di rimonta dei rossoblù.
Il 2-0 finale non lascia spazio a repliche: il Torino ha meritato la vittoria, mostrando solidità tattica e una chiara identità di squadra. Savic, portiere granata, non è mai stato impegnato seriamente nei 90 minuti, un dato che evidenzia la totale sterilità offensiva del Cagliari. Felici è stato costretto a ripiegare costantemente, mentre Piccoli, ben marcato, non ha mai trovato spazio per rendersi pericoloso.
Davide Nicola dovrà riflettere su una sconfitta che mette in luce i limiti strutturali della sua squadra. Il reparto offensivo, anagraficamente datato e poco incisivo, fatica a supportare il gioco. A segno, infatti, vanno quasi esclusivamente i centrocampisti, unico reparto a salvarsi nello scacchiere tattico rossoblù.
Adesso l'obiettivo è rialzarsi subito, metabolizzando questa battuta d'arresto in vista della prossima sfida. Ma servono risposte immediate, sul campo e dal mercato. Una punta di peso non è più un lusso, ma una necessità.
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