I tecnici della Amatori Rugby Alghero puntano sulla formazione scolastica

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  Oggi, ad Alghero, i tecnici della Amatori Rugby hanno compiuto un passo coraggioso, forse invisibile a chi resta fermo nel proprio orizzonte. Hanno preso parte a un corso organizzato dalla Federazione Italiana Rugby (FIR), un programma chiamato Educatore Scolastico Rugby (ESR), rivolto ai docenti di scuole primarie, secondarie e superiori. Potrebbe sembrare l’ennesima iniziativa didattica, ma a guardarla da vicino racconta una storia diversa: quella di uno sport che non si accontenta di vivere nei confini del campo, ma vuole mettere radici nella scuola, nelle menti dei ragazzi e nella società che li circonda. Salvatore Porcu, tecnico regionale, e il tecnico d’area del nord Sardegna Matteo Toniolo hanno guidato la formazione presso la sede dell'Amatori Rugby Alghero. 

  L’obiettivo è chiaro: fornire ai professori strumenti capaci di portare il rugby tra i banchi di scuola, non solo come semplice attività fisica, ma come veicolo per insegnare disciplina, rispetto, spirito di squadra. Insegnanti e Federazione si guardano negli occhi e provano a immaginare come introdurre il rugby in modo concreto, considerando anche le sfide sociali che solo uno sport con forti valori morali può affrontare. Non si tratta di insegnare qualche regola di gioco e via: si parla di crescita personale, di formare individui pronti a collaborare, affrontare responsabilità, prendersi cura l’uno dell’altro. Se ai più il rugby potrà sembrare poco adatto a un’aula, qui si cerca di scardinare quel pregiudizio. Niente contatto duro, niente mischie tra i banchi: soltanto un insieme di principi e strategie per arricchire l’esperienza scolastica. La partecipazione dei tecnici della Amatori Rugby Alghero non è cosa da poco.

  Il club non vuole più limitarsi a trasmettere passione per il gioco sul terreno erboso, ma cerca di seminare idee e visioni nuove, ramificandole oltre i confini del campo da gioco. Quello di oggi è un tassello che s’inserisce in un mosaico più ampio: un rugby che diventa cultura condivisa, un punto d’incontro tra scuola e sport, una scommessa sulle generazioni future. E in un mondo affollato di parole al vento, fa piacere vedere qualcuno che si rimbocca le maniche per costruire, dal basso, un’educazione alla vita.