Il Cagliari cade ancora, stavolta davanti al proprio pubblico alla Domus, contro un Bologna ben organizzato e cinico. Mister Nicola ha cercato di scuotere lo scacchiere con un 4-4-2 che vedeva Viola e Piccoli in attacco, ma la formula non ha dato i frutti sperati. L’inizio è stato promettente per il possesso palla, ma poco incisivo nelle finalizzazioni: una manovra prevedibile e, a tratti, leziosa, che ha lasciato il Bologna libero di capitalizzare gli errori avversari.
La prima svolta arriva al minuto 35, quando Orsolini punisce Scuffet sul suo palo, portando in vantaggio gli ospiti. Il raddoppio a inizio ripresa, al minuto 51, è un colpo duro per il Cagliari: Odgaard esplode una conclusione potente che sigilla il risultato.
Da lì in poi, Nicola tenta di ribaltare la partita con ogni arma a disposizione, riuscendo a creare almeno due occasioni pericolose. Tuttavia, Skorupski si è dimostrato un ostacolo insormontabile, negando ai rossoblù la possibilità di riaprire la gara.
La prestazione complessiva lascia l’amaro in bocca ai tifosi, che assistono a una squadra “borderline”, capace di momenti di intensità alternati a fasi di inconsistenza tattica e tecnica. Un atteggiamento che ricorda i limiti mostrati nella scorsa stagione: la mancanza di continuità. La Serie A, infatti, richiede non solo qualità, ma anche costanza di rendimento e risultati, elementi che al momento sembrano sfuggire al Cagliari.
Se vuole uscire dalla zona pericolosa della classifica, il Cagliari dovrà trovare una stabilità nel gioco e una strategia più efficace. Per ora, i rossoblù restano “fuori dal pezzo,” con molte domande ancora senza risposta su come poter invertire questa tendenza.