Alla “Unipol Domus” va in scena la peggior copia del Cagliari e l’Empoli prosegue nella sua striscia positiva. La formazione toscana con un uno-due fra un tempo e l’altro conquista l’intera posta e dimostra di avere un’identità ed un gioco di buon livello, senza tenori, ma tutti che partecipano e ci mettono? del loro per il bene comune. Per il Cagliari è la terza sconfitta consecutiva e ci sono poche attenuanti. L’attacco è deficitario: solo un gol in cinque partite. Urgono rimedi immediati. Tanti ex in una gara dai contenuti tecnici non esaltanti, ma aspramente combattuta, in modo particolare a centrocampo. Le motivazioni di entrambe sono alte.
Due squadre che hanno il medesimo progetto: quello di preservare la categoria. D’Aversa torna il panchina dopo i 4 turni di squalifica comminatigli dal Giudice Sportivo per la testata ad Henry nel corso di Lecce-Verona nella passata stagione. Ha scontato la sua pena e può ora seguire i suoi da vicino. In Sardegna è arrivato con alcune assenze importanti, più Maleh che all’ultimo momento ha accusato problemi all’adduttore destro. Ciononostante la prestazione è risultata eccellente. L’Empoli ha una classifica di alto profilo, magari inattesa ad inizio campionato, con il pareggio a reti bianche con la Juventus vero fiore all’occhiello di questo primo scorcio di torneo. La compagine toscana gioca un calcio semplice, non elaborato, con tattica sorniona capace di irretire l’avversario. Aspetta e riparte. Cagliari che trova chiuse le vie d’accesso frontalmente e prova a far saltare il fortino difensivo empolese con aggiramento sulle fasce. A destra Zortea mostra le sue capacità sulla corsa, peccando però al momento del cross. Primo tempo scialbo, nella zona nevralgica si combatte, ma c’è un solo acuto: il gol di Colombo. In apertura di ripresa il raddoppio di Esposito che indirizza la gara e chiude virtualmente i conti. Alla fine anche il presidente Giulini ammette: “Non vedo grandi strappi nel gruppo. Non mi rendo conto del perchè si è arrivati a questa situazione. Chiaro che i tifosi non sono contenti. La nostra società è sana, lavoriamo bene in equipe e sono contento di Bonato e di tutti i collaboratori. Ho pensato di inviare la squadra in ritiro, ne ho parlato con il mister. Questo ritiro si farà per cercare di capire. Il problema potrei essere io e dopo tanti anni dovrò interrogarmi se devo dare di più”. Da parte sua D’Aversa è felice. Sono tre punti importanti per l’Empoli: “Non vedevo l’ora di tornare in panchina. Abbiamo meritato la vittoria. Era una gara difficile contro una squadra che ha comunque giocato bene con il Napoli. Siamo stati bravi ad aggredirli subito, senza che loro avessero punti di riferimento in avanti. Gli scenari non cambiano, cerchiamo di non esaltarci troppo e di puntare a quello che è il nostro traguardo, vale a dire la salvezza prima possibile”.
Davide Nicola fa autocritica: “Indubbiamente una brutta prestazione. Un passo indietro. Ci è mancata l’aggressività e la lucidità. È stato molto bravo l’Empoli ad attaccare la profondità e le seconde palle. Noi abbiamo giocato una partita sotto tono ed onestamente non me lo aspettavo. Ci aspettano giorni intensi con tanto lavoro da fare, ma bisogna crederci e ritrovare le forze . A me piace la squadra che ha la giusta mentalità, ma stasera non abbiamo dimostrato quel coraggio necessario per giocate questo tipo di partita. Stasera non mi ha entusiasmato nulla, sono io che devo far reagire la squadra, è mio compito farli reagire". Ora per il Cagliari vi sarà da giocare in Coppa Italia, martedì contro la Cremonese. Con il pubblico che alla fine ha contestato sonoramente la squadra. La seconda competizione nazionale potrà servire per addolcire la pillola, ma le risorse vanno ricercate principalmente all’interno del gruppo, che appare coeso, ma slegato durante la gara.
![]()