Real Madrid-Atalanta 2-0: Un'Atalanta coraggiosa, ma il Real è di un'altra categoria

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  Varsavia - Nella suggestiva cornice dello Stadion Narodowy, il Real Madrid conquista la sua sesta Supercoppa Europea, sconfiggendo 2-0 un'Atalanta che, pur mettendo in campo grinta e coraggio, nulla ha potuto contro la corazzata guidata da Carlo Ancelotti. La squadra di Gian Piero Gasperini, sostenuta da 6000 fedelissimi tifosi lombardi, ha dimostrato di non essere lì per caso, ma alla fine la differenza di qualità è emersa, come era prevedibile. Il primo tempo è stato giocato a viso aperto, con l'Atalanta che ha saputo tenere testa ai blancos senza soffrire eccessivamente. Anzi, i bergamaschi hanno avuto le loro occasioni, ma non sono riusciti a sfruttare le indecisioni difensive dei madrileni. Un episodio chiave è stato il mancato aggancio di Lookman, che avrebbe potuto trovarsi a tu per tu con Courtois, ma è stato fermato da Rüdiger. 

  È un'Atalanta che ha mostrato personalità, e solo una traversa colpita per parte ha scaldato davvero gli animi: da una parte De Roon, con un cross che ha trovato la deviazione di Militao sulla traversa, dall’altra Vinicius che ha pescato Rodrigo, il cui tiro si è infranto sul montante. Nella ripresa, gli orobici sono partiti con lo stesso piglio, sfiorando il vantaggio prima con un colpo di testa di Pasalic, parato da Courtois, e poi con un tiro di Ruggeri che è finito fuori di poco. Tuttavia, come spesso accade in queste grandi occasioni, alla fine la qualità e l’esperienza del Real Madrid hanno fatto la differenza. Dopo un’ora di gioco, la partita è cambiata radicalmente: al 59', Valverde ha trovato la rete a porta vuota su assist di Vinicius Jr, e pochi minuti dopo, al 68', Mbappé ha chiuso i conti con un gol da fuoriclasse, battendo Musso all’incrocio con un "rigore in movimento" servito da Bellingham. Alla fine, il risultato è forse un po’ severo per un’Atalanta che ha dato tutto, ma che ha dovuto cedere il passo a una squadra di un'altra categoria. Nonostante il risultato, è stato un piacere vedere il rispetto tra le due formazioni, sia tra i tecnici italiani, Ancelotti e Gasperini, che tra i giocatori sul campo. Questa è l’essenza del calcio europeo: grande spettacolo, ma anche la consapevolezza che contro le big come il Real Madrid, l’impresa è sempre ai limiti dell’impossibile. L’Atalanta ha dimostrato di poterci stare, ma per vincere queste partite servono esperienza, qualità e quel pizzico di cinismo che, in questo caso, è mancato.