Il primato del mondo di salto in alto, detenuto dal leggendario Javier Sotomayor con un salto di 2.45 metri realizzato a Salamanca nel 1993, è uno dei più longevi e inavvicinabili della storia dell'atletica leggera. Per quasi tre decenni, molti atleti hanno cercato di avvicinarsi a questa vetta, ma nessuno ha mai completato la missione. Tuttavia, il nostro Giammarco Tamberi, attuale campione del mondo, sembra avere il talento e la determinazione necessari per compiere questa impresa titanica.
Tamberi, noto a tutti come "Gimbo", ha dichiarato la sua intenzione di tentare il record del mondo a Parigi, affermando: "Non penso sia impossibile, ma ad oggi è una cosa parecchio complicata da fare, magari chissà in un futuro prossimo".
Parole che denotano una consapevolezza delle difficoltà, ma anche una scintilla di speranza e ambizione che solo i grandi campioni possiedono.
Già nel 2012, durante i Campionati Assoluti, Gimbo provò a stupire il mondo del salto in alto facendo alzare l'asticella a 2.46 metri. Fu un gesto goliardico, in cui l'italiano, con una corsa ironica, prese per le mani l'asta, ma quel gesto scherzoso nascondeva una determinazione feroce e un sogno mai sopito.
Tamberi ha tutte le caratteristiche del predestinato. La sua tecnica, la sua grinta e la sua capacità di brillare nei momenti decisivi lo rendono uno degli atleti più affascinanti e talentuosi del panorama sportivo mondiale. Ogni suo salto è un volo verso l'infinito, un atto di sfida alla gravità e ai limiti umani.
A Parigi, lo aspettiamo tutti con il fiato sospeso. Il suo viaggio non è solo una questione di centimetri, ma di cuore, passione e storia. Gimbo Tamberi potrebbe davvero essere colui che scriverà un nuovo capitolo nell'epopea del salto in alto, portando l'Italia ancora una volta sulla vetta del mondo. La sua determinazione e il suo talento sono un faro di speranza per tutti coloro che credono che i record, per quanto incredibili, siano fatti per essere superati.
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