Considerando la situazione a tutto tondo, ad Alghero in realtà si contano tre vincitori. Con un indiscusso predominio la nazionale spagnola si aggiudica la Sardinia Cup, grazie ad un gioco già a buon punto per le collisioni olimpiche e reso particolarmente brioso dalle frequenti incursioni di giovani che il tecnico David Martin ha saputo integrare armonicamente nel gruppo degli esperti.
Non prende trofei ma attestati di stima a gogò ben distribuiti nei giorni di permanenza lo staff organizzativo coordinato dal presidente FIN Sardegna Danilo Russu che ha saputo mettere in pratica tutte le dritte, periodicamente suggerite dal Commissario tecnico del Settebello Alessandro Campagna allo scopo di rendere particolarmente stuzzicante l’appuntamento. Infine c’è da premiare virtualmente un pubblico algherese che sebbene sia abituato ad ammiccare ai grandi eventi di respiro internazionale, ha mostrato particolare attaccamento ad una disciplina tradizionalmente amata in ogni latitudine. Forse sperava di vedere trionfanti i suoi beniamini, ma sin dal successo inaugurale con la Grecia ha intuito la delicatezza di una fase interlocutoria che prepara all’avvenimento più importante del quadriennio qual è l’Olimpiade parigina.
Di sicuro la squadra ospitante, seppur cedendo di misura ai campioni del mondo croati ha decisamente voltato pagina rispetto all’oscura prova esibita con gli iberici nella serata precedente.
Lo show acquatico è filato via troppo in fretta, ma per chi era lì a sorreggere con attenzione e professionalità il peso di un’imponente intelaiatura, non vede l’ora di fare ricreazione. Lo stesso Russu, prima di tuffarsi tra le braccia di Morfeo fa capire che già si sta ragionando alla quinta edizione, se possibile da ripetere proprio nella Riviera del Corallo.
“Valutando i vari aspetti che evidentemente sono piaciuti tanto - riferisce il presidente regionale FIN - gli addetti ai lavori hanno paragonato questa Sardinia Cup ad un mini campionato europeo. Aldilà dei complimenti per l’organizzazione, mi fanno ancor più piacere quelli ricevuti in merito all’accoglienza e all’allestimento della vasca. Come regione Sardegna ne usciamo a testa alta con una immagine sempre più nitida e consapevole. Sandro Campagna ci ha riferito che le rappresentative estere chiedono di partecipare. Sollevare ulteriormente il livello della manifestazione è molto difficile, ma mai dire mai”. Prova a riepilogare questi tre anni di pallanuoto internazionale nell’isola: “Volevamo dare una svolta per favorire la rinascita della pallanuoto sarda che stava attraversando un momento critico – conclude Danilo Russu - e nel 2021 è cominciato tutto con la prima edizione cagliaritana. Da allora l’immagine della competizione è cresciuta parecchio. Coinvolgendo i nostri giovani, facendoli interfacciare, in piscina, con lo staff della Nazionale, siamo sicuri di aver portato nuova linfa al movimento. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso impeccabile anche la quarta edizione della Waterpolo Sardinia Cup”.
![]()