6ª Tappa Tour Groenewegen beffa Philipsen al fotofinish

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  163,5 km, con 840 metri di dislivello, e 395m di altitudine massima di cui la pendenza più severa è del 6,1% con una salita e un traguardo volante. Tappa sulla carta anch’essa per velocisti, anche perché l’unica asperità modesta di giornata sarà a inizio percorso, e dovrebbe essere alla portata anche delle ruote veloci, magari favorendo qualche velocista non purissimo nella fase iniziale qualora qualcuno volesse avvantaggiarsi per prendersi i punti dello sprint. Il comunicato della giuria sui provvedimenti vedono una multa di 200 franchi svizzeri a Davide ballerini solo perché si è fermato a vedere sullo schermo la volata vincente del suo compagno di squadra Cavendish, la motivazione sarebbe che lede l’immagine del ciclismo, resto basita.

  Km 0 in leggerissima salita, l’incognita oggi, aldilà delle gambe dei velocisti, sarà il vento ed il ritmo alla partenza sembra già elevato, a -159,5 km la strada è umida, e cominciano a vedersi gocce di pioggia a -156,6 km. In gruppo c’è tensione, mentre Mads Pedersen, uno dei favoriti sulla carta di oggi almeno fino alla caduta di ieri, si trova in coda al gruppo acciaccato e bendato. Vingegaard nelle prime posizioni del gruppo, segno che vuole evitare ogni possibile pericolo. Piove platealmente sulla corsa a -154,2 km. Mentre la maglia a pois prende il largo per aggiudicarsi l’unico punto che oggi ha a disposizione per il GPM, seguito Zingle della Cofidis, Abrahamsen come previsto passa per primo al GPM, e con ancora Zingle a ruota, non si rialza. Dunque ecco la prima fuga di giornata, forse anche l’unica visto il percorso tutto sommato. A -147,8 km i due fuggitivi guadagnano 49”, mentre Magnus Cort deve riguadagnare le ruote del gruppo per un problema meccanico. A -142,7 km il ritmo dei battistrada scende, ed il vantaggio, che era arrivato anche a 1:00 in questi pochi chilometri, riscende a 40”, in vista del traguardo volante che assegna 20 punti a chi transiterà per primo, mentre il gruppo invece riprende i fuggitivi a -135 km, quindi sarà volata anche per il TV, che infatti a -132,4 km viene disputata e vinta da Philipsen, davanti a Girmay e Pedersen, dopo un tentativo di anticipo da parte di Campenaerts. Gruppo che torna poi tranquillo e si presume lo resterà quasi fino all’arrivo. Dopo un po’ di sole, la strada del Tour torna umida per la pioggia, anche se il tempo varierà ancora, il gruppo, sempre compatto, a -108,9 km viaggia con le squadre dei big nelle prime posizioni, seguite da quelle dei velocisti. A -83,6 km il vento laterale aumentato si segnala a 20km/h, vedremo se ci saranno ventagli e Laporte van Aert e a ruota Vingegaard, con un’accelerazione di ritmo non indifferente, tutti i big non si lasciano sorprendere, ed il gruppo rimane unito. 

  La Visma tira a velocità elevata per fare selezione con gruppo allungatissimo mentre Lapeira attardato per problema meccanico, problema meccanico purtroppo anche per Cavendish in un momento in cui a -80 km si apre un ventaglio e un buco nel gruppo intorno alla 40ª posizione, Pogacar che risalendo posizioni rimane in testa. Un terzo del gruppo va via da solo lasciando a 20” il resto del gruppo mentre Cavendish è a 1:18. Pogacar non si è fatto sorprendere ma la sua squadra non è con lui. A -74,2 km il primo gruppo rallenta un po’ anche se c’è chi vorrebbe rilanciare l’azione. A -71 km il gruppo si riunisce, solo Cavendish resta a 31” ed è attualmente (a -67 km) impegnato a fare le sue rimostranze contro chi ha segnalato il suo essere in scia alle ammiraglie per rientrare. A -58,1 km Cavendish scortato da Fedorov e Tejada, Pedersen e Yates che erano anch’essi attardati sono rientrati in gruppo. a -44,5 km caduta poco prima della curva stretta a 90° nella coda del gruppo, tre uomini della Uno-X-Mobility coinvolti: Abrahamsen Johannessen e Kulset, niente di grave per loro, ma sembra non sia stati gli unici ad aver perso tempo. Gli attardati a -42,6 km rientrano. Gara tranquilla da questo momento in poi. Problema meccanico a -12,5 km per Renard che adesso dovrà spendere delle energie per rientrare nonostante il ritmo blando del gruppo. Brusca frenata in gruppo a -10,8 km nessuno mette il piede a terra. Le squadre partono presto con i treni, appena a -9 km, la Astana di Cavendish in primis. 

  Caduta a -7 km il velocista della EF coinvolto, sempre per via dello spartitraffico, come ieri e della frenata di un corridore della Alpecin che lo precedeva. Fuori dai giochi dunque Van Den berg della EF che non riuscirà forse a risalire in gruppo. A -5,5 km il vento laterale e gruppo tutto sulla parte destra della carreggiata. Si muovono nuovamente i treni delle squadre per rimettersi nelle posizioni migliori a -4,8 km. A -4 km la neutralizzazione in caso di cadute e incidenti meccanici, gruppo che si divide in due, a sinistra e a destra, continui rimescolamenti tra i velocisti fino a quando all’ultimo rettilineo parte la volata che vede il treno di Philipsen in vantaggio che però vede il proprio velocista beffato al fotofinish da Groenewegen, che si aggiudica questa 6ª frazione del Tour de France.