177,4 km con 1156m di dislivello, 637m di altitudine massima con pendenza massima al 18,3% 2
salite 1 Traguardo volante ed abbuoni di 10,6,4 secondi. La classifica generale vede al momento
Pogacar maglia gialla (19:06:38) ed a seguire i suoi diretti concorrenti sono Evenepoel (+0:45) e
Vingegaard (+0:50), tutti gli altri hanno più di un minuto di ritardo. In data odierna il finale più
probabile sembra essere in volata e la neutralizzazione dei distacchi in caso di cadute o guasti
meccanici sarà ai -4 km rispetto all’arrivo.
Frazione che si avvia tranquilla, senza alcuno scatto al km 0, il terreno non è favorevole alle fughe,
quest’oggi, ritmo blando, chiacchiere e sorrisi rilassati in gruppo. Poi, a -171,6 km Lazkano e Ayuso
si allungano facendo “finta” di andare in fuga, dando inizio alle danze, dopo il loro tentativo, fallito
a -166,6 km, ci saranno altri scatti e contro scatti sempre falliti. Gruppo compatto dunque che a -
164,5 decide di aumentare un po’ l’andatura ed essendoci del vento laterale vedremo se ci
saranno ventagli, sta rientrando intanto anche Van Aert che si era attardato. A -155 km altro
tentativo di due corridori, inseguiti da altri due ma la corsa si ricompatta in fretta con la Alpecin
che la tiene chiusa. Ci prova a -150,4 km Clément Russo (omonimo francese del nostro Clemente
Russo, atleta che in altra disciplina ci ha dato delle soddisfazioni azzurre), parte all’inseguimento
Nils Politt che però non riesce nel tentativo, Russo guadagna 25” a -149 km, rimanendo da solo in
testa.
A -146,1 km si muove Vercher per raggiungere il battistrada, che lo aspetta e si fa
raggiungere, a -144,4 km i due si riuniscono e proseguono insieme quando il ritardo del gruppo è
arrivato a 2:00. Distacco che si incrementa a 3:12 a -139,5 km, due corridori al vento da soli non
preoccupano e dunque li stanno lasciando andare. Vantaggio che infatti si incrementa sempre più,
arrivando a 4:18 a -134,5 km nonostante il gruppo sia allungato e stia controllando la corsa,
vantaggio degli attaccanti stabilizzato dunque a 4:38 quando mancano 128,4 km all’arrivo.
Vantaggio che comincia ad assottigliarsi dopo l’entrata nel centro abitato, arrivando all’uscita del
medesimo a -105,2 km con 3:45 di distacco. Rischio di caduta in coda al gruppo a -106,1 km, un
corridore distraendosi sbanda vistosamente. A -78 km comincia a piovere sulla corsa, qualche
goccia comincia infatti a bagnare l’asfalto, mentre i fuggitivi hanno 2:53 di vantaggio rispetto al
resto della corsa. Inizia la salita per il primo GPM categorizzato, di 4ª categoria a -74,2 km, nella
salita in divario viene diminuito ulteriormente dal gruppo, che a -71,3 km si trova ormai a 2:25 ed
al GPM è passato Russo per primo, un km prima. A -59,3 km brutta caduta in coda al gruppo sullo
spartitraffico, per distrazione, coinvolti 5 corridori, Pogacar in pancia al gruppo, rischia di cadere e
per evitare il cartello lo schiva con un’acrobazia, ma subito dopo il suo passaggio cadono perché
non c’è più spazio. Fortunatamente nessuna conseguenza per quelli che sono caduti. Memore di
questo la maglia gialla ha riguadagnato le prime posizioni del gruppo. Ora, a -55,1 km attaccanti a
1:37, gruppo che ha aumentato l’andatura ma nel contempo ha certamente imparato ad avere
attenzione rispetto alla segnaletica stradale. Al Traguardo volante a -54,3 km i punti li prendono gli
attaccanti con Russo in testa e parte la volata in gruppo, che viene vinta da Mads Pedersen. A -
42,9 km ormai i fuggitivi sono a soli 36” dal gruppo che ormai li ha puntati, anche se si è allungato
sulla sede stradale.
Ormai ai piedi del secondo GPM, i fuggitivi perdono ulteriori secondi arrivando
a 24” quando siamo a -38,8 km, gruppo nervoso che aumenta l’andatura perché i leader vogliono
restare davanti, con la strada bagnata. Battistrada che vengono ripresi a -35,9 km. Al GPM in palio
solo un punticino per la maglia a pois, Abrahamsen guadagna posizioni con l’obiettivo di arrivare in
testa per prendersi quel punto, e corre in solitaria attraversandolo per primo. A -31,9 cominciano a
vedersi i treni dei velocisti in cima al gruppo, quello di Cavendish sulla destra tra tutti, mentre
Bissegger e Politt rimangono vittime di una foratura e devono rientrare, senza rischiare di farsi
investire dalle ammiraglie. A -27,2 km caduta per Kristoff, per via delle curve bagnate in discesa,
un po’ dolorante sul lato destro ma riparte aspettato da un compagno. Attardato anche Laurent
Rex per foratura, anche lui dovrà faticare per rientrare. A -24,8 km caduta nella pancia del gruppo,
sempre per una strettoia e uno spartitraffico, questa volta nemmeno segnalato, cade solo Laporte
che si rialza e riparte, deve spendere molto per rientrare, essendo l’ultimo uomo di Van Aert che a
questo punto potrebbe dover fare da solo. O forse no, visto che a -19,5 km Laporte riesce a
rientrare in gruppo, insieme a Kristoff. A -16 km il gomito di un signore che fa le foto rischia di far
cadere mezzo gruppo, ci sarebbero due cosette da dire rispetto alla sicurezza, anche visti gli
incidenti sugli spartitraffico, che da quando siamo entrati in Francia, non hanno più i segnalatori in
pettorina, tipici della sicurezza delle tappe italiane e del Giro d’Italia, da questo punto di vista la
sicurezza organizzata dagli italiani, in gara, non ha decisamente eguali! Tornando alla corsa gialla,
alle 17:24 arriva la notizia che il combattivo di giornata di oggi è Clement Russo. A -10 km il gruppo
accelera, i treni dei velocisti sono pronti ad affrontare la volata di gruppo, con ancora i leader
davanti che si sfileranno solo ai -4 km, i velocisti dunque si prendono la scena con gli ultimi uomini
che piloteranno le ruote veloci fin quasi al traguardo. Parte la volata a -800metri, Philipsen parte
troppo presto, Cavendish alla sua ruota, grandi spallate, Cavendish risale posizioni dribblando tutti
e lanciando la volata dei suoi giorni migliori, e arriva a fare la storia con la sua 35ª tappa
conquistata al tour De France superando il record di vittorie di Eddie Mercks! Caduta invece sul
finale per Mads Pedersen, speriamo non sia grave.