Ranieri: Cagliari è casa mia. L’ultima salvezza è sempre la più bella

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  Grazie al 2-0 con cui ha liquidato il Sassuolo, il Cagliari ha conquistato ufficialmente la salvezza. Un obiettivo che ha fatto emozionare ancora una volta Claudio Ranieri dopo l’incredibile promozione ottenuta a Bari lo scorso anno: "L’ultima salvezza è sempre la più bella, fanno in fretta a dirti che sei bollito. Il fatto strano è che la prima volta vincemmo 2-1 proprio il 19 maggio del 1991 in Emilia. Io non mi dimentico le cose e non mi piace dire chi mi ha cercato. Ci sono state due volte che mi è stato chiesto di allenare delle Nazionali, ma io ho detto sarei rimasto a Cagliari. Ho sempre seguito il cuore". 

  Ranieri ha quindi proseguito parlando del suo rapporto con la squadra sarda: "Cagliari è casa mia, io l’ho detto fin dall’inizio che avremmo lottato ogni giorno. sono contento di festeggiare davanti ai nostri tifosi. L’anno scorso a Bari mi ha chiamato Gigi Riva e mi ha chiesto di dire ai ragazzi che non ci sono solo i tifosi allo stadio a sostenerci, ma un’intera isola". Quindi un commento sul futuro: "Io ho un altro anno di contratto, credo che il fuoco si sia acceso. Ho sempre detto ai ragazzi che tutto dipende da come ci si allena, all'inizio non erano sul pezzo. Allora ho pensato di andarmene, perché credevano di salvarsi solo perché c'ero io. Si sono ribellati, siamo saliti insieme e mi hanno chiesto di rimanere. 

  I ragazzi hanno sempre dato tutto, anche quando abbiamo giocato male. La squadra non era stanca, ma ci sono partite dove non siamo riusciti a fare male all'avversario". L'allenatore ha infine analizzato così la vittoria maturata contro il Sassuolo, facendo un paragone con quella firmata da Pavoletti a Bari che era valsa la promozione: "Con il gol di Prati di oggi mi è tornato in mente quel ricordo. Sono stati entrambi dei risultati raggiunti grazie al lavoro, non c’è stato un solo ciuffo d’erba che remasse dall’altra parte. Il pubblico in casa quando sbaglia ti fischia, si fa sentire, ma noi abbiamo avuto un supporto e un amore incredibili. Questo è merito loro e vanno ringraziati. Oggi la squadra mi ha portato sotto la curva, ma mi è sembrato giusto venire con Giulini perché era stato chiamato. Il presidente timido? Ho detto andiamo, ci stanno chiamando!".