Contro il Milan Ranieri prova a rialzare la testa - Sarà un Cagliari più determinato.

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Due punti in cinque partite. Non un inizio esaltante, ma vi è il “beneficio del dubbio” per un Cagliari che ha affrontato ostacoli impervi. Le sconfitte con Inter (alla “Unipol Domus”) e Atalanta (in trasferta) ci stanno tutte. Meno quella di Bologna, materializzatasi sui titoli di coda con errore clamoroso di un sempre sufficiente Radunovic. Arriva il Milan ed è altra gara apparentemente da bollino rosso. Ranieri nel post-Bergamo ha lavorato sulla psicologia, inutile provare a districarsi in meandri tattici in così poco tempo. Il mister, come il pubblico (sarà ennesimo “sold-out”), si attende una reazione d’orgoglio e magari un approccio differente rispetto a quello visto al Gewiss Stadium. Lo “status” ottimale andrà perseguito con l’andar del tempo, per adesso le varianti tattiche al 3-5-2 non sono state ancora metabolizzate, anche se Ranieri potrebbe partire contro il Milan con un più consono 4-4-2 che sarebbe più equilibrato per le attitudini degli attori protagonisti. Pavoletti ritorna in gruppo dopo il “forfait” di Bergamo, ma non ha ancora autonomia sufficiente per essere impiegato sul lungo periodo e sarebbe utile in corso d’opera. Non è escluso che il tecnico decida per una coppia d’attacco mini: Luvumbo a far coppia con Oristanio. Difficile, ma non impossibile. Più veritiero il Cagliari si presenti con Shomurodov e lo stesso Luvumbo a provare ad impensierire la difesa milanista, anche se il problema del gol permane al momento insoluto. I rossoblù sono al penultimo posto per possesso palla e questo è un dato allarmante perchè testimonia di una fragilità propria di una formazione timorosa e con poca autostima.