Il Sassari calcio Latte Dolce si affiderà ad uno dei più esperti
“maestri d'arte calcistica” sulla piazza, Mario Pompili, per forgiare
ed esaltare le potenzialità dei suoi numeri uno, portieri chiamati a
difendere la porta biancoceleste nel prossimo campionati di serie D,
il terzo consecutivo per il club sassarese alla ribalta della quarta
serie Nazionale.
Inconfondibile baffo nero, risata contagiosa, grande professionalità
sul rettangolo da gioco, Mario Pompili è volto noto del pallone
sassarese, protagonista sia fra i pali che a bordo campo da
preparatore dei portieri con importanti esperienze alle spalle vissute
alla Torres maschile, alla Torres femminile e al Latte Dolce – giusto
per citarne alcune -, società quest'ultima in cui ha potuto imparare e
affinare esperienza e tecniche da mettere al servizio dei giovani e/o
già affermati numeri uno che ha allenato stagione dopo stagione.
Al Sassari calcio Latte Dolce ritrova tanti amici e Stefano Udassi,
con cui aveva condiviso l'ultimo campionato di Eccellenza sulla
panchina del sorprendente Stintino. Mario Pompili conosce l'ambiente
ed è pronto a intraprendere una nuova avventura alla ribalta di un
campionato importante e difficile come l'Interregionale, stavolta e
ancora una volta con addosso la casacca biancoceleste:
«Il Latte Dolce? Ci ho giocato, ho conquistato due promozioni con
quella maglia e ci ho giocato la mia ultima partita, lo spareggio
contro la Gialeto per salire in Eccellenza: avevo 45 anni. Qui è come
se fosse casa mia, ci ho vissuto e lci ho asciato un pezzo di me. Si
tratta quindi di un piacevole e stimolante ritorno: una esperienza che
mi piace fare assieme alle persone giuste, una delle quali è Stefano
Udassi con cui ho lavorato a Stintino l'anno scorso, trovandomi
benissimo.
Mi fa piacere che lui e la società mi abbiano scelto per
fare parte di questa nuova avventura. Ho cominciato ad allenatore i
portieri nel 1990, nel Settore Giovanile della Torres, ma negli anni
successivi ho ripreso a giocar perché la figura del preparatore dei
portieri fra i dilettanti non era ancora percepita come portante. Al
Latte Dolce ho giocato in Prima Categoria con tanto di promozione con
Tore Arca. Da lì in poi ho fatto scuola calcio, tante altre attività
lungo un percorso che mi ha portato a migliorare nel ruolo di
preparatore dei portieri. Quest'anno? Bisogna avere sempre obiettivi
da raggiungere. Quando faccio qualcosa mi piace farla sempre nel
migliore modo possibile, è vero che nel calcio 2+2 non fa mai quattro
ma chi fa questo sport sa di dover sempre lavorare per migliorarsi. E
senza obiettivi da raggiungere, non si migliora. Per questo ho
intenzione di dare tutto me stesso alla causa».
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