Il Diario di Francesco Indovina

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  "Domina una pretesa, a cui nessuno si oppone, nemmeno gli economisti di fede liberista. La pretesa è che lo Stato, con l'apporto dei contribuenti rispettosi dei doveri fiscali, non solo integri, come richiede la solidarietà sociale, i redditi dei disoccupati, dei cassaintegrati, delle famiglie in povertà, ma avvalori i profitti a cui aspirano imprese e professionisti attraverso ristori, sostegni, sussidi che compensino i rischi propri dell'agire in un'economia di mercato capitalista", così scrive Pierluigi Ciocca sul Il Manifesto di oggi (14 marzo 2021).

   Di questo argomento avevo scritto in un precedente diario, ma mi è sembrato utile e opportuno riportare il parere di un noto economista. In sostanza da una parte si rivendica il divieto di intervento dello Stato nelle iniziative economiche dei singoli, mentre dall'altra parte si richiedono sostegni a favore delle perdite delle imprese colpite dalla pandemia. A quando anche la richiesta di compensare le perdite in Borsa? e quando, allargando il punto di vista, la richiesta di intervento per le imprese che in tempi normali hanno delle perdite? Insomma il rischio d'impresa ridotto a niente. Lo Stato deve occuparsi delle condizioni attraverso le quali il virus sia sconfitto, e questo sta facendo da tempo e deve sostenere la fasce deboli della popolazione."