Secondo Albert Einstein la crisi può essere una vera benedizione per
ogni persona e per ogni nazione perché può portare progresso.
Vogliamo credergli, anche in questa fase da “economia di guerra” che
si innesta su una condizione generale già piuttosto difficoltosa.
Perché Einstein abbia ragione, però, serve anche il nostro impegno.
Eventi straordinari richiedono azioni straordinarie, sfidanti,
inedite, coraggiose. Azzardi, anche.
Per questo, dopo essermi confrontato con diversi amici o alcune
personalità della vita sociale, politica, culturale e imprenditoriale
del territorio e della città, faccio la mia proposta perché voglio
dare un mio contributo.
Inutile girarci intorno: passata la pandemia, e sperando che venga
debellata presto senza ancora troppi altri sacrifici umani, dovremo
fare i conti con una vera catastrofe economica e sociale. Ecco, non
possiamo permetterci di farci trovarci impreparati: sarebbe la fine.
Premessa: ho massimo rispetto per l’impegno degli attuali
amministratori, che stanno dando più del massimo per arginare il
virus, cercando di evitare che mieta troppe vittime. E ho molto
apprezzato la mano tesa dell’opposizione.
Ma non basta: vista la situazione attuale e quella che ci attende,
siamo tutti mobilitati, dobbiamo sentirci tutti in prima linea.
È indispensabile che le migliori energie si prendano in carico il
presente e futuro della nostra città. Vale soprattutto per chi ha già
esperienza politica, imprenditoriale, culturale e sociale. Non basta
scrivere qualche post sui social o inviare comunicati stampa, è
arrivato il momento che il sindaco Conoci “arruoli” le figure locali
riconosciute nei vari ambiti, che istituisca e presieda un comitato di
crisi che sappia affrontare le enormità che ci attendono.
Nessuna ricerca di pubblicità, nessuna vetrina o passerella. Solo
lavoro. Mattina, sera e notte. Per Alghero.
Non c’è altra alternativa.
Bandierine e steccati erano gabbie pericolose già nella
“pre-pandemia”, figuriamoci ora.
Chi è stato scelto dai cittadini ha il dovere e il diritto di
individuare più opportunamente forma, tempi e modi per accogliere
questa proposta, e discrezionalmente scegliere le persone tra quelle
che sapranno generosamente offrirsi per la propria città.
Non si può più pensare solo al giardino di casa: servono altruismo e generosità.
Sono certo che Alghero ha i talenti e le figure in grado di indicare
un percorso di rinascita.