Voglio inserirmi sulla questione del rudere dell’ex “Cavall Marí” di
cui in questi giorni l’attuale Amministrazione comunale si è occupata.
Ripropongo in proposito un post che avevo pubblicato nell’aprile del
2018 su un social al quale diedero responso positivo numerosissime
persone. Preso dall’entusiasmo ne parlai col sindaco di allora (Bruno)
il quale non dimostrò alcun interesse liquidando il mio tentativo di
proposta sul nascere.
Lo chalet o "Cavallino Bianco", già in disuso dalla seconda metà degli
anni '50, è stato smantellato, o meglio è stato sovrapposto da
quell'orrenda costruzione che vediamo oggi, nel 1960. Nel 1961 fu
inaugurato il night club "El Fuego" e dopo varie vicissitudini,
gestioni, cambi di nome etc. siamo arrivati alla vergogna di oggi. Da
qui lancio la "crociata" per l'abbattimento dell'attuale rudere ed il
ripristino di una "rotonda sul mare" come era un tempo. Vogliamo
raccogliere firme, costituirci in comitato? Facciamo qualcosa per far
sentire la voce di chi vuol rivedere l'intero panorama del golfo dal
Lungomare Dante e contrastare chi invece vorrebbe un improvvido
restauro di un manufatto superato anche per l'utilizzo originario, da
dare sicuramente in gestione a chissà quale privato per aprire un
eventuale "nuovo" pubblico esercizio, con affitto da quattro soldi al
Comune e la illusoria scusa di dare immaginari posti di lavoro.
Io propongo un utilizzo pubblico di quello spazio, dove i bambini
possano giocare liberamente con attorno panchine con mamme che
chiacchierano tra loro mentre vigilano i figli.
Non ditemi che una
visione così idilliaca è impossibile...
Ah, dimenticavo, andiamoci piano con eventuali "punti di ristoro" sul
posto. Ci sono attorno abbastanza bar, gelaterie e ristoranti!
La mia proposta è finalizzata all'abbattimento della struttura ed alla
restituzione alla fruizione pubblica di un'area panoramica aperta,
dove ciascun privato possa goderne l'utilizzo senza alcun costo.
La fine più brutta sarebbe restaurare un manufatto che dal punto di
vista paesaggistico ed ambientale è un obbrobrio, spendendo
un'infinità di danari pubblici, per darlo poi in "graziosa"
concessione -a termini di legge naturalmente!- a fini privatisti.