OROSEI – La Sardegna si conferma protagonista della grande ricerca internazionale. Dal 6 al 10 ottobre Orosei ospiterà il workshop “From Deep Space To Deep Earth: The Experimental Network In Sardinia”, finanziato dal progetto PNRR Monitoring Earth’s Evolution and Tectonics (MEET) e coordinato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
Cinque giornate di confronto che vedranno esperti di enti e università italiane e straniere dialogare con trenta giovani ricercatrici e ricercatori, chiamati a discutere delle nuove infrastrutture di ricerca, dei servizi offerti e dei grandi progetti attivi nei campi della geofisica, della fisica e dell’astronomia.
La scelta della Sardegna non è casuale. La Barbagia e l’area del Nuorese, per il loro relativo silenzio sismico e per il basso impatto antropico, sono da anni al centro di osservazioni e sperimentazioni scientifiche di respiro internazionale. Un territorio strategico, dunque, capace di offrire condizioni uniche per la misurazione di fenomeni naturali e per lo sviluppo di progetti di ricerca avanzata.
Il convegno sarà aperto dai sindaci di Nuoro, Lula e Orosei, a testimonianza dell’impegno delle amministrazioni locali nel sostenere la ricerca scientifica come risorsa strategica per il futuro dell’Isola. È previsto anche l’intervento di Raffaele Marras, consulente della Presidenza della Regione per l’Einstein Telescope: la grande infrastruttura dedicata allo studio delle onde gravitazionali, che l’Italia candida a ospitare proprio in Sardegna, nell’area della miniera dismessa di Sos Enattos, a Lula.
Il workshop si chiuderà con una visita al Complesso Nuragico Romanzesu di Bitti, sito archeologico unico e incastonato tra i graniti e i sughereti, quasi a suggellare l’incontro tra l’eredità millenaria della Sardegna e la frontiera più avanzata della scienza.
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