Ad Alghero si è rinnovata la tradizione di Sant Miquel, con la città vestita a festa tra sfilate, musica e celebrazioni religiose. Il festival, che rinsalda i legami storici e culturali con la Catalogna, ha portato nel centro cittadino i Giganti catalani, i Castelleres, le danze popolari e i concerti che hanno animato Piazza Sulis con Gionta i Riccardo, Arbre del Peix e Les Catarres.
«L’Alguer si conferma un ponte culturale che ha da sempre guardato alla Catalogna, alla lingua catalana ed alle loro tradizioni. Il nuovo Sant Miquel Festival ne è la dimostrazione più viva», ha dichiarato Graziano Porcu, presidente della Fondazione Alghero, dal palco di Piazza Sulis. «Questa festa è stata un’occasione di incontro e promozione: giovani, anziani, famiglie, turisti, residenti, chi vive qui tutto l’anno e chi per qualche giorno».
Straordinaria la partecipazione alla sfilata di sabato, con le vie del centro gremite di cittadini e visitatori. «Alghero continuerà a investire nelle tradizioni, valorizzando gli artisti e le loro radici culturali – ha aggiunto Porcu –. Le celebrazioni di Sant Miquel attirano nuovi visitatori e offrono l’occasione di mostrare il volto migliore della città: il paesaggio, il patrimonio storico, la cucina e l’ospitalità».
Il presidente della Fondazione ha poi voluto ringraziare chi ha contribuito alla riuscita della manifestazione: il Consiglio di amministrazione, le autorità religiose, le associazioni culturali, gli artisti locali e catalani, gli operatori, le famiglie, le assessore Ornella Piras e Raffaella Sanna, l’Amministrazione comunale e lo staff della Fondazione.
Nella giornata di oggi, 29 settembre, spazio alle celebrazioni religiose: dopo i riti in Cattedrale, alle 18.30 è prevista la Messa solenne presieduta dal vescovo Mauro Maria Morfino nella chiesa di San Michele, eccezionalmente aperta al pubblico, seguita dalla processione nel centro storico con la Banda musicale A. Dalerci. Alle 20.30, in Largo Lo Quarter, il gran concerto in onore del Santo Patrono.
Il Sant Miquel Festival 2025 è finanziato dalla Regione Sardegna e dal programma Salude & Trigu della Camera di Commercio di Sassari, con la collaborazione di numerose associazioni e realtà locali.