Nel calendario liturgico la festa dei Santi Michele, Gabriele e Raffaele Arcangeli si celebra insieme il 29 settembre. La scelta di questa data nasce dalla dedicazione della basilica di San Michele a Roma ed è stata istituzionalizzata dopo la riforma liturgica del 1969: precedentemente, ogni Arcangelo aveva una propria ricorrenza.
Il termine “arcangelo” deriva dal greco “àrchein” (comandare) e “àngelos” (messaggero) e significa letteralmente “capo degli angeli”. Gli arcangeli, nella gerarchia celeste cristiana, sono messaggeri speciali di Dio, esseri spirituali dotati di intelletto e libera volontà, superiori all’uomo ma comunque creature create da Dio.
San Michele: “Chi è come Dio?”
Nella Bibbia è raffigurato come il grande avversario di Satana, il difensore del popolo di Dio e il principe delle milizie celesti.
Le sue principali menzioni si trovano nel libro di Daniele (dove è definito “gran principe”), nella lettera di Giuda e nell’Apocalisse, dove guida la battaglia contro il drago (il diavolo). Il suo culto, nato in Oriente, si è diffuso in Europa dopo la famosa apparizione sul Monte Gargano. San Michele è il patrono della Chiesa universale, rappresenta la forza divina contro il male e ha ispirato una diffusa devozione popolare. Celebre è la preghiera composta da Leone XIII, spesso usata anche negli esorcismi ufficiali.
È il grande messaggero, protagonista nell’Antico e nel Nuovo Testamento. Compare nel libro di Daniele per spiegare le visioni e profezie; nel Vangelo di Luca reca l’annuncio a Maria dell’incarnazione di Gesù (“Annunciazione”). È anche colui che annuncia la nascita del Battista a Zaccaria. Simbolo di comunicazione e speranza, il suo nome significa “forzezza/forza di Dio”.
Figura centrale nel libro di Tobia dell’Antico Testamento, aiuta e guida il giovane Tobia nel suo viaggio, lo protegge, libera la futura sposa Sara dagli influssi malvagi e restituisce la vista al padre di Tobia. È patrono di viaggiatori, ammalati, sposi e fidanzati, nonché simbolo di consolazione, guarigione e provvidenza divina.
Gli Arcangeli sono servitori instancabili di Dio, contemplano il suo volto e glorificano incessantemente il Creatore. La loro celebrazione sottolinea i diversi aspetti della protezione divina:
- la difesa e la lotta contro il male (Michele),
- la comunicazione della salvezza (Gabriele),
- la guida e la guarigione (Raffaele).
L’iconografia li rappresenta con attributi specifici:
- Michele con la spada sguainata e la bilancia,
- Gabriele con il giglio o la tromba,
- Raffaele con il bastone e il pesce.
Nel passato si coltivava un vero e proprio culto degli arcangeli: la Chiesa cattolica, per evitare deriva idolatriche, ha però ufficialmente riconosciuto e permesso la devozione solo a questi tre le cui missioni sono chiaramente attestate nella Bibbia.
Ogni nome contiene la radice “El” che significa “Dio” in ebraico, ad indicare che la loro funzione è sempre legata alla missione divina.
La festa dei tre Arcangeli invita la comunità cristiana a riconoscere la presenza protettiva e consolatrice di Dio nelle vicende della vita quotidiana e nella storia della salvezza, tramite questi potenti e misteriosi mediatori spirituali.
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