San Vincenzo de’ Paoli (Pouy, Guascogna, 24 aprile 1581 – Parigi, 27 settembre 1660) è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi promotori della carità cristiana e fondatore di opere sociali a sostegno dei poveri. La sua opera ha avuto un impatto duraturo non solo nella Chiesa cattolica, ma in tutto il tessuto sociale europeo.
Nato in una modesta famiglia di contadini, Vincenzo dimostrò fin da giovane una grande intelligenza. Fu aiutato da un ricco avvocato a intraprendere gli studi ecclesiastici, divenendo sacerdote nel 1600. La sua vita ebbe una svolta nel 1605, quando, durante un viaggio in mare, venne catturato dai pirati turchi e venduto come schiavo a Tunisi. Dopo due anni, riuscì a fuggire grazie alla conversione del suo stesso padrone, episodio che segnò profondamente la sua vocazione verso l’aiuto ai più bisognosi e ai prigionieri.
Tornato in Francia, divenne primo parroco a Clichy e poi cappellano presso la ricca famiglia Gondi. Fu proprio a contatto con la nobiltà e la povertà rurale che nacque il desiderio di agire concretamente a favore degli ultimi. Nel 1617, a Chatillon-les-Dombes, fondò la prima confraternita delle “Serve dei poveri”, un modello organizzativo basato sull’assistenza regolare e coordinata agli ammalati e agli indigenti, che con il tempo si trasformò nelle celebri associazioni di carità.
Nel 1625 nacque la Congregazione della Missione, detta anche dei Lazzaristi, dedita all’evangelizzazione dei poveri, alla formazione dei sacerdoti e alle missioni rurali. Nel 1633, insieme a Santa Luisa de Marillac, fondò le Figlie della Carità, la cui azione si estese velocemente negli ospedali, tra gli orfani, gli anziani e i più poveri.
Grazie alla fiducia della monarchia francese, San Vincenzo fu incaricato del Ministero della Carità, organizzando aiuti a livello nazionale e divenendo punto di riferimento per il soccorso sociale nel Seicento francese. L’azione di Vincenzo non era mai improvvisata, ma nata dalla risposta immediata ai bisogni reali, con una profonda organizzazione e spirito evangelico. Le sue parole divennero un motto per i suoi seguaci: «Amiamo Dio, fratelli miei, ma amiamolo a nostre spese, con la fatica delle nostre braccia, col sudore del nostro volto».
San Vincenzo si adoperò per la formazione di sacerdoti ferventi e dediti al popolo, fondando seminari e organizzando esercizi spirituali. Si oppose fermamente al giansenismo, movimento che minacciava l’ortodossia cattolica in Francia, sostenendo sempre l’obbedienza alle decisioni della Chiesa.
Alla sua morte, il 27 settembre 1660, Parigi e la Francia intera gli resero omaggio. Canonizzato nel 1737, Vincenzo de’ Paoli è patrono di numerose categorie tra cui bambini abbandonati, orfani, infermieri, prigionieri, schiavi e tutte le attività caritatevoli della Chiesa. In Vaticano una statua monumentale lo celebra come “padre dei poveri”.
Le sue Fondazioni — la Congregazione della Missione, le Figlie della Carità, le Conferenze di San Vincenzo (fondate nel 1833 da Federico Ozanam) — ancora oggi operano in tutto il mondo, incarnando concretamente la sua eredità spirituale e sociale.
San Vincenzo de’ Paoli rappresenta la sintesi tra profonda spiritualità, attenzione pratica ai bisogni umani e capacità innovatrice nell’organizzazione caritativa. Il suo esempio continua a ispirare la Chiesa e la società nella promozione della dignità e del soccorso verso ogni forma di povertà e sofferenza.
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