I Papi, storie e segreti: Cornelio (Roma, 180 circa – Centumcellae, giugno 253)

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Secondo il Liber Pontificalis: CORNELIUS [251-253], nato a Roma, figlio di Castinus, ricoprì la carica per 2 anni, 2 mesi e 3 giorni. Fu coronato dal martirio. Durante il suo episcopato Novato ordinò Novaziano fuori dalla Chiesa e anche Nicostrato in Africa. Quando ciò avvenne, i confessori che si erano separati da Cornelio con il sacerdote Massimo - quello che era con Moyses - tornarono alla chiesa e divennero confessori fedeli. Dopo ciò, il vescovo Cornelio fu espulso a Centumcellae dove ricevette una lettera inviata da Cipriano; Cipriano la scrisse in prigione per rafforzarlo e parlargli del lettore Celerino. A suo tempo, su richiesta di una certa signora Lucina, egli prelevò di notte i corpi degli apostoli Pietro e Paolo dalle catacombe; infatti, prima di tutto la beata Lucina prese il corpo di san Paolo e lo mise nella sua proprietà sulla Via ostiense, vicino al luogo in cui fu decapitato; il beato vescovo Cornelio prese il corpo di san Pietro e lo mise vicino al luogo in cui era stato crocifisso tra i corpi dei santi vescovi nel il tempio di Apollo sul Monte Aureo, sul Vaticano presso il palazzo di Nerone, il 29 giugno. Dopo di che si recò di notte a Centumcellae. Decio seppe poi che aveva ricevuto una lettera da San Cipriano, vescovo di Cartagine. Inviò a Centumcellae e fece uscire il beato vescovo Cornelio e ordinò che fosse portato davanti a lui e al prefetto della città, di notte, a Tellus davanti al tempio di Pallade. Si avvicinò a lui e gli disse: “Hai deciso di non prestare attenzione agli dèi e di non temere le istruzioni dei nostri antenati e le nostre minacce, di ricevere e inviare lettere contro lo Stato?”. Il vescovo Cornelio rispose: “Ho ricevuto lettere sulla corona del Signore, non contro lo Stato, ma piuttosto con consigli spirituali per la redenzione delle anime”. Allora Decio, pieno di rabbia, ordinò che la bocca di san Cornelio fosse percossa con fruste appesantite di piombo, e che fosse portato al tempio di Marte per Marte per adorarlo, dicendo che se non l'avesse fatto sarebbe stato decapitato. E così avvenne: fu decapitato in quel luogo e divenne martire. La beata Lucina e il clero raccolsero il suo corpo di notte e lo seppellirono nella cripta vicino al cimitero di Callisto sulla Via Appia, nella sua proprietà, il 14 settembre. Il vescovato rimase vacante per 66 giorni. Dopo la morte di papa Fabiano, venne eletto Cornelio, vescovo ricco di bontà e umiltà, nativo di Roma e di antica famiglia, che fu papa dal 251 al 253. Il presbitero Novaziano, famoso retore, non accettò l'elezione del nuovo papa. Si fece a sua volta consacrare vescovo e provocò una scissione tra i cristiani della capitale. Anche qui la causa della divisione era "atteggiamento da tenere nei confronti dei caduti ". Al più umile e comprensivo Cornelio si opponeva il rigorista Novaziano. In questa difficile situazione il papa ricevette il sostegno convinto di Cipriano. Di Cipriano giovane sappiamo che è nato pagano a Cartagine intorno al 210. Battezzato verso il 245, nel 249 è vescovo di Cartagine. Nel 250 l’imperatore Decio ordina che tutti i sudditi onorino le divinità pagane (offrendo sacrifici, o anche solo bruciando un po’ d’incenso) e ricevano così il libello, un attestato di patriottismo. Per chi rifiuta, carcere e tortura. O anche la morte: a Roma muore martire papa Fabiano. A Cartagine, Cipriano si nasconde, guidando i fedeli come può dalla clandestinità. Cessata la persecuzione (primavera 251) molti cristiani, che hanno ceduto per paura, vorrebbero tornare nella Chiesa. Ma quelli che non hanno ceduto si dividono tra indulgenti e rigoristi. Cipriano è più vicino ai primi, e con altri vescovi d’Africa indica una via più moderata, inimicandosi i fautori dell’epurazione severa. A questo punto le sue vicende s’intrecciano con quelle di Cornelio, un presbitero romano d’origine patrizia. Eletto papa a 14 mesi dal martirio di Fabiano, si trova di fronte a uno scisma provocato dal dotto e dinamico prete Novaziano, che ha retto la Chiesa romana in tempo di sede vacante. Novaziano accusa di debolezza Cornelio (che è sulla linea di Cipriano) e dà vita a una comunità dissidente che durerà fino al V secolo. Ucciso in guerra l’imperatore Decio, il suo successore Treboniano Gallo è spinto a perseguitare i cristiani perché c’è la peste, e la “voce del popolo” ne accusa i cristiani, additati come “untori” in qualunque calamità. Si arresta anche papa Cornelio, che muore in esilio nel 253 a Centumcellae (antico nome di Civitavecchia). E viene definito “martire” da Cipriano, che appoggia il suo successore Lucio I contro lo scisma di Novaziano. Le sue reliquie furono poi trasferite in una basilica voluta da papa Leone I e quindi papa Adriano I le portò nella domus culta di Capracoro (presso l'area di Montegelato, a Mazzano Romano), dove il pontefice aveva la casa paterna. Al tempo di papa Gregorio IV il suo corpo riposava nella basilica di Santa Maria in Trastevere. In quel tempo parte delle reliquie furono portate a Compiègne, in Francia, mentre nella seconda metà del XVIII secolo altre parti del suo corpo furono traslate nella chiesa dei Santi Celso e Giuliano. Sulla figura di san Cornelio esistono alcune tradizioni legate alla creazione di menhir, gli allineamenti di Carnac, in Bretagna Meridionale. Secondo le tradizioni popolari, infatti, dopo il suo esilio da Roma il santo, servendosi di due buoi per il viaggio (da qui la sua designazione a patrono degli animali con le corna), si recò in Francia, dove giunse inseguito da un reparto di legionari. Vistosi senza scampo nei pressi della costa, il Santo trasformò così i soldati in altrettanti menhir; le file ordinate delle antiche pietre ricordano in tal modo lo schieramento delle truppe romane. MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria dei santi martiri Cornelio, papa, e Cipriano, vescovo, dei quali il 14 settembre si ricordano la deposizione del primo e la passione del secondo, mentre oggi il mondo cristiano li loda con una sola voce come testimoni di amore per quella verità che non conosce cedimenti, da loro professata in tempi di persecuzione davanti alla Chiesa di Dio e al mondo. La sua memoria viene celebrata, con quella di san Cipriano, il 16 settembre. San Cornelio viene venerato sia dai cattolici che dai copti. È oggetto di particolare venerazione in Bretagna, dove è il santo patrono degli animali dotati di corna nella regione di Carnac. Nella chiesa parrocchiale di Carnac esiste una statua di san Cornelio intento a benedire due tori, circondato da pietre erette. Il 14 settembre di ogni anno i contadini portano sul luogo il loro bestiame per la benedizione. Anche in Cornovaglia, tra le popolazioni Bretoni d'oltremanica, esistono il culto del santo e una parrocchia a lui dedicata con il nome di Saint Cornelly.