A Decimo si fa festa in onore di S.Greca tre volte l’anno: il 12 gennaio: è la data commemorativa del giorno e mese del martirio della santa; il 1° maggio: in tale giorno nella chiesa di S.Greca, per concessione di Pio VI, si poteva lucrare l’indulgenza plenaria; dall’ultima Domenica di settembre per 5 giorni: è la data della famosa Sagra e della Fiera-mercato di generi vari.
La Sagra di S.Greca è stata, ed è tuttora , una rilevante manifestazione popolare, ove si possono cogliere segni di viva devozione alla Santa, taluni anche singolari e strani, di gusto festaiolo, di allegria per una scampagnata e un pranzo insieme, di evasione dalla monotonia della vita quotidiana, di curiosità e di ricerca del nuovo, di piacere per la compera di un oggetto o di una leccornia...
Sin dalle origini di questa Sagra ad oggi, vi è grande partecipazione di fedeli, oltre che decimesi, anche di provenienti da tutti i paesi della Sardegna e da altre parti d’Italia e oltre.
Nel suo opuscolo del 1876 lo Spano ci offre una ricca messe di notizie sulle varie forme di culto popolare di S.Greca e su quanto si faceva ai suoi tempi e prima ancora durante le feste in onore della Santa.
Scriveva: "Un’altra reliquia in teca d’argento si porta in processione nel dì della festa di maggio insieme alla Santa, questa è portata dai pescatori di Cagliari, mentre nelle altre feste è portata dai confratelli. La processione fa un gran giro nella piazza sino al ponte, preceduta da una dimostrazione di buoi e cavalli, come si usa nel Campidano, senza mancarvi i soliti suonatori di zampogne e di pifferi accompagnati dai tamburini".
Scriveva ancora: "Attiguo alla chiesa alla parte del nord avvi un rango di loggie o botteghe tutte fabbricate e chiuse che si affittano ai mercanti, baracche per sedersi a mangiare e degustare la carne arrosto (maiale, agnello, ecc.) e cibi vari, sfilata di costumi del luogo e di altri paesi".
Al tempo dello Spano v’erano due catene di circa 80 Kg. l’una. Queste - si legge nel cit. opuscolo - si portano a tracollo strascinandole per terra nel dì della festa dietro la processione da quelli per intercessione della Santa furono liberati dalla pena della galera! Questi si vestono di bianco e colla visiera in testa per non essere conosciuti, fanno il giro cagionando orrore con quello strepito di catene... L’autore di questa ferrea penitenza dicesi sia stato uno che aveva fatto il voto alla Santa se l’avesse liberato dalla galera che aveva meritato per i gravi delitti che aveva commesso.
La partecipazione dei fedeli e dei frequentatori della Sagra è ancor oggi rilevante. Sono venute meno e quasi del tutto scomparse certe esteriori manifestazioni di devozione che, anche se provenienti da buona fede, avevano dello strano e persino del ridicolo. Ne ha acquistato la parte spirituale con una più viva e cosciente partecipazione ai Sacramenti e alla Liturgia della chiesa e la Festa, specialmente nel nostro secolo, si è svolta con maggiore dignità e talvolta con vero splendore, con la collaborazione dei Religiosi e dei Laici.
Se è vero quello che scrisse lo Spano, che anche le Feste dei Santi hanno le loro epoche, sembra proprio che l’epoca di S.Greca, pur rinnovandosi le forme di devozione, non sia ancora venuta meno.