Sardegna: Un crogiolo di pensieri oltre la filosofia convenzionale - Il programma della Filosofia de logu

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  L'idea di associare "filosofia" e "Sardegna" potrebbe sembrare una provocazione per molti, ma è proprio questa unione che potrebbe offrire una nuova prospettiva sul pensiero critico e autonomo. 

  In Sardegna, la filosofia non ha mai avuto il palcoscenico che merita, spesso soffocata da pregiudizi e da una visione dominante che tende a marginalizzare i pensieri emergenti. Placido Cherchi, nel suo libro "Per un’identità critica", sottolinea come il sardo, pur essendo una lingua ricca di elementi filosofici, non sia stato sfruttato appieno per lo sviluppo di un pensiero speculativo autonomo. 

  Questa osservazione apre le porte a una domanda fondamentale: come può evolversi la filosofia in un contesto sardo? La risposta a questa domanda richiede una riflessione profonda, che va oltre i luoghi comuni e il pensiero imposto dall'alto. In Sardegna, è necessario liberare il "pensiero speculante", andando oltre le forme sapienziali consolidate e aprendo la strada a una ricerca che sia non solo ricostruttiva, ma anche creativa. 

  La filosofia sarda dovrebbe essere una critica ai rapporti di dominio che soffocano l'isola, un anticorpo contro l'alienazione culturale che permea il pensiero dei sardi, in particolare di quelli acculturati. L'obiettivo è costruire un laboratorio di idee dove diverse figure possano procedere alla critica della ragione coloniale e autonomista, producendo teorie e narrazioni alternative. 

  Le domande fondamentali che dobbiamo porci sono: che cosa significa fare filosofia in Sardegna? E che cosa significa, in effetti, la filosofia in Sardegna? È essenziale identificare il pensiero implicito e tacito già presente nell'isola e quello critico che può contribuire a una migliore comprensione della società sarda. Inoltre, è fondamentale dare dignità filosofica al sardo, attraverso la costruzione di un dizionario sardo di filosofia e capendo quale concettualità filosofica sia già presente nella lingua.

  Questo processo deve coinvolgere non solo la lingua ma anche l'intera cultura sarda, esaminando il rapporto tra subalternità e industria culturale nell'isola. Un'analisi accurata della storia filosofica in Sardegna, sia nelle istituzioni accademiche che in altri ambiti, è cruciale. Si dovrebbe esplorare il pensiero di figure come Antoni Gramsci, Antoni Simon Mossa, Cicitu Màsala, Placido Cherchi, Bachis Bandinu e Mialinu Pira, per ricostruire la filosofia sarda nel suo contesto storico e culturale. 

  In conclusione, il progetto ambizioso di costruire una filosofia sarda richiede un approccio innovativo e inclusivo. Un approccio che non solo tenga conto della storia e della cultura dell'isola, ma che sia anche aperto a nuovi sguardi e intersezioni, con l'obiettivo di liberare la Sardegna da una visione di subalternità e aprire nuovi orizzonti di pensiero critico e autonomo.