Si terrà domenica 22 agosto alle ore 21:00 ad Alghero, presso il chiostro del
Complesso Monumentale di San Francesco, l’atteso concerto del clarinettista
Nunzio Citro e del pianista Riccardo Pinna. La serata vuole essere un omaggio al
M° Gaetano Capasso, virtuoso clarinettista della scuola napoletana ed erede della
tecnica dei segreti del M° Giacomo Miluccio, prematuramente scomparso lo scorso
anno. Il M° Gaetano Capasso già docente di clarinetto presso il Conservatorio di
Musica di Foggia e Salerno ha concluso la sua carriera al ‘S. Pietro a Majella’ di
Napoli dove ha occupato la sedia del suo M° G. Miluccio. Musicista dalle eccelse
doti virtuosistiche ha illuminato la strada dei suoi allievi, non solo all’insegna della
musica, ma anche dando rilievo allo sviluppo della corretta forma mentis
dell’individuo volta a condurre l’uomo verso la chiave della saggezza e della libertà,
proprio quella libertà che non ha ‘mai’ barattato con il ‘compromesso’ ovvero l’infida
possibilità terrena di arrivare in alto attraverso il disprezzo dei valori.
Protagonista della serata sarà il clarinettista e suo allievo Nunzio Citro che
interpreterà una serie di brani prevalentemente del ‘900 quali la Sonata di F.
Poulenc, la Sonata in Fa minore n.1 op.120 di J. Brahms, la Sonatina di M. Arnold,
il ‘Capriccio per clarinetto solo’ di H. Sutermeister, brano d’obbligo al concorso
internazionale di Ginevra, e il ‘Concerto per clarinetto’ solo di V. Bucchi.Proprio nel
concerto di Valentino Bucchi, la cui composizione risale al 1969, il giovane
clarinettista interpreterà molte delle possibilità espressive dello strumento e gli
effetti sonori realizzabili al clarinetto tra cui i multifonici. È infatti nel ‘CORALE’ del
terzo tempo, ovvero una sequenza di dieci effetti sonori, che il clarinettista dovrà
concretizzare attraverso la tecnica ereditata l’emissione simultanea di una serie di
suoni equiparabili alla traslitterazione musicale della “compresenza dei morti e dei
viventi” del 1966, in cui il filosofo Aldo Capitini, al quale si ispirò V. Bucchi,
scriveva:“Andando verso un tu ho pensato agli universi….il giorno sto nelle
adunanze, la notte rievoco i singoli….se mi considerano un intruso, la musica mi
parla…ringraziando di tutto, mi avvicino infinitamente.”
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