Alghero: "Oggi Pino Piras compirebbe ottant’anni"

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  "Nato nel cuore del Centro Storico il 18 marzo 1941, scomparso a 48 anni nel 1989". Lo ricorda Giovanni Chessa,Presidente Associazione Culturale Cabirol ,una realtà culturale algherese impegnata nella promozione della lingua e della storia della città catalana "Uomo del popolo - aggiunge Chessa - ha rappresentato e rappresenta ancora un punto di riferimento statuario, inamovibile, per la gente nata e cresciuta nella Alghero vecchia, ma non solo. Pino Piras è stato un intellettuale di spessore, capace di raccontare la vita e i fenomeni sociali del suo tempo come pochi hanno saputo fare, scegliendo di utilizzare la lingua, senza artifizi e forzature.

   “La lingua è la ricchezza più grande che possa aver l’uomo – diceva - dopo viene la salute e la bellezza; però la lingua, specie quella dialettale, è l’anima di un popolo”. La sua grandezza di autore stava nella capacità di raccontare il dolore con straordinaria veridicità e la leggerezza e il divertimento con cui si prendeva gioco, senza mai cadere nella volgarità, dei difetti degli algheresi. “La felicità è il dolore che ride” amava dire. Pino Piras è stato colui che più di ogni altro autore ha interpretato in maniera autentica la cultura popolare, con vivaci e taglienti critiche contro il potere, contro il finto moralismo, contro le ingiustizie, raccontando il disagio sociale della sua gente, della gente del centro storico di Alghero. Negli anni settanta acquisisce popolarità, piace ai giovani.

  Le sue canzoni sono cantate da tutti: parlano di ingiustizie, raccontano del malaffare, denunciano le grandi illusioni dell’industria, toccano i temi dell’ambiente, il tutto con un’impronta cantautoriale che in quegli anni, soprattutto negli anni settanta, rappresentava il contraltare ai temi classici delle canzoni dell’epoca. Pino Piras non era un autore di canzonette: ha rinnovato il linguaggio della canzone algherese, con ironia, con straordinaria creatività. Sfida con grande efficacia la morale con testi che fanno pensare. Parla, canta e scrive con la sua originalità i problemi, anche gravi, della società del periodo, con tristezza, con allegria, con dolore, con divertimento. Il tutto visto con l’occhio acuto, intelligente, della gente della strada.

  Scrive commedie, tra cui País de Alegries portata in scena nel 1977 e riproposta da questa Associazione nel quarantennale del 2017. Scrive altri testi teatrali, mai portati sul palcoscenico, tra cui “Lo Rei Bo”, sul quale questa Associazione sta lavorando per la messa in scena con Spazio T e con la regia di Chiara Murru. In programma, inoltre, la pubblicazione del testo della commedia e il ritorno del Premio Pino Piras con una rinnovata veste che parte dalla rinascita della canzone algherese attraverso un concorso che si apre alle lingue minoritarie dell’Europa. La riuscita delle cinque edizioni del Premio Pino Piras (dal 2008 al 2012) riporta di attualità la necessità di restituire linfa alle nuove proposte artistiche in lingua, attraverso una formula moderna e di qualità che vada oltre l’amarcord e guardi alle nuove forme di sostegno e stimolo ai giovani autori, sul modello del festival Barnassants e del Suns, per una nuova stagione della canzone algherese.

  L’Associazione Cabirol, vuole continuare il percorso di promozione del più grande autore algherese che ancora merita di essere fatto conoscere compiutamente. E’ sempre l’amore per Alghero che segna le sue opere, l’amore per la sua gente e per la sua città. Ci lascia un patrimonio infinito di canzoni d’autore, divertenti, esilaranti, d’amore, di dolore, di malinconia. E tanto altro ancora. Muore nel maggio del 1989, a soli 48 anni, a causa di una rara malattia, mentre si accingeva a mettere ordine tra i suoi tanti scritti ancora non pubblicati. La città lo ha pianto. Il suo desiderio viscerale di una società più giusta ha arricchito la cultura algherese, della quale a giusto titolo ne fa parte tra le migliori espressioni."