"Preservare la memoria della Sardegna attraverso i nuraghi” - Le imprese per l'Unesco

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  Anche il mondo economico sardo, con le Associazioni di categoria in prima linea, si muove verso il riconoscimento da parte dell’Unesco dei Monumenti Nuragici quale patrimonio dell’Umanità. Il sostegno delle imprese sarde segue di circa una settimana quello della Chiesa sarda e del mondo accademico e rappresenta uno tra i più forti segnali che arrivano nella direzione di una totale adesione della società sarda a quella che ormai è una richiesta unanimemente condivisa: i nuraghi siano patrimonio dell’umanità.

  L’adesione di Confindustria Sardegna, Confcommercio, le Camere di Commercio di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano (con il prossimo patrocinio all’iniziativa),Confesercenti, Confartigianato, CNA, Confapi, Legacoop, Confcooperative, Confagricoltura, Coldiretti è stata formalizzata  nel corso di una conferenza stampa che ha sancito, per dirla con le parole del Professor Giovanni Ugas,  “l’importanza di preservare la memoria della Sardegna attraverso i nuraghi”. 

  L’economia sarda, fiaccata da una crisi economica che ancora non stenta ad allentare la morsa, si prepara ad affrontare la fase post Covid e lo fa partendo da quella che è stata definita una “certezza del momento”: l’importanza e la strategicità del patrimonio culturale sardo, di cui i nuraghi sono l’elemento più rappresentativo, che oggi aspetta di essere valorizzato e trasformato in veicolo di sviluppo economico. “Abbiamo aderito con la massima disponibilità e con il massimo interesse – spiega Maurizio de Pascale, presidente Confindustria - È evidente che il ‘marchio’ Unesco sui nuraghi possa essere una leva fantastica per la ripresa sarda. Anche le Associazioni delle Camere di Commercio contribuiranno in maniera attiva a questo progetto, dando il patrocinio all’iniziativa”. 

  Secondo Nicola Murru, Direttore Confesercenti “cultura e impresa vanno a braccetto e per questo siamo pronti a dare il massimo contributo per la buona riuscita del progetto e per arrivare a una piena valorizzazione della storia sarda”. “La valorizzazione dei nuraghi rappresenta un elemento di attrattività che interessa tanti aspetti dell’artigianato. Siamo convinti che il mondo degli artigiani possa contribuire in maniera significativa e diano fin da ora il nostro sostegno”, spiega Daniele Serra(Confartigianato). 

  Per Pierpaolo Piras, presidente della Cna Sardegna: “abbiamo davanti un progetto che coinvolge tutte le parti sociali della nostra Isola e questo è un risultato straordinario. Appoggiamo a tutto tondo questa iniziativa consapevoli dell’importanza che riveste per il futuro della Sardegna”. Secondo Giorgio Del Piano, Presidente Confapi “la Sardegna è un gioiello che spesso non riusciamo ad esportare in tutta la sua bellezza e importanza. 

  Grazie all’Unesco abbiamo la possibilità di restituire dignità e onore alla nostra Isola”. Sostegno convinto anche da parte di Coldiretti, per il Direttore Luca Saba “agricoltori e pastori sono i primi custodi della nostra terra e spesso anche dei suoi nuraghi. Attraverso il riconoscimento dell’Unesco anche il mondo agricolo sardo, comparto nevralgico della nostra economia, può percorrere nuove strade e trovare forme di sviluppo diverse”.

  “Facciamo squadra insieme alle altre organizzazioni imprenditoriali e sociali per valorizzare la nostra Isola – spiega Nando Faedda (Confcommercio) - Stiamo pagando tutti un prezzo altissimo ma la crisi che stiamo vivendo ci deve spingere a trovare nuovi spazi e vedere all’orizzonte nuove opportunità di sviluppo, quella di cui stiamo parlando e che Confcommercio sostiene, è scuramente una di queste”. "Confcooperative  Sardegna si unisce all’Associazione Sardegna verso l’Unesco’ per il riconoscimento dei Monumenti Nuragici quale patrimonio dell’Umanità, dichiara Fabio Onnis affinché tutto  il patrimonio culturale sardo , unico nel suo genere, diventi valore Culturale "universale" e di impulso per lo sviluppo di nuove opportunità per la nostra isola".

  Imprese e Associazioni di categoria hanno preso visione del progetto e della documentazione che ha accompagnato l’istanza presentata presso l’Unesco condividendo le linee guida e gli obiettivi che da marzo in poi (il 31-03 è la data entro la quale l’Unesco si esprimerà) potrebbero segnare il punto di svolta nelle future politiche di sviluppo dell’Isola.  Non può, del resto, essere un caso se sul progetto convergano sensibilità diverse tra loro, animate dalla volontà di immaginare per la Sardegna un futuro nuovo.

  Con il mondo delle imprese si arricchisce infatti la platea dei sostenitori che già vedono schierati in prima linea, oltre al mondo accademico e al mondo della Chiesa, i Comuni (la quasi unanimità ha votato a favore del progetto), Giunta e Consiglio regionale, i Centri di Ricerca Regionali, le organizzazioni dei sardi nel mondo, le Pro Loco, l’Ufficio Scolastico regionale.

  “Nel corso di questo anno e mezzo abbiamo toccato con mano come l’emergenza sanitaria abbia avuto un impatto diretto sull’economia – spiega il Presidente dell’Associazione Michele Cossa – La fotografia della situazione economica sarda aggiornata a gennaio 2021 restituisce lo stato di salute dei settori chiave, che nella maggior parte dei casi risultano fortemente penalizzati se non colpiti irrimediabilmente dal Covid nelle sue diverse caratterizzazioni.

   Con il tessuto economico sardo abbiamo condiviso la necessità di puntare su quanto di più prezioso abbiamo per trovare nuove opportunità. I riflessi sull’industria turistica, sul mondo dei trasporti, sull’artigianato, sui nostri prodotti (quindi sull’enogastronomia), giusto per citare alcuni comparti, sarebbero enormi, così come crescerebbero le opportunità di formazione e occupazionali, invertendo il trend che fino a oggi ci ha visto soccombere davanti a problemi atavici quali lo spopolamento dei territori e l’esodo giovanile”.


  “La cultura, che la nostra storia millenaria esprime anche attraverso i nuraghi, ci restituisce la dimensione dello sviluppo economico che possiamo creare - spiega Sara Canu, nelle vesti di consigliere regionale e componente della Commissione Attività Produttive - davanti a noi intravedo la possibilità concreta di cambiare il futuro della Sardegna. È una occasione straordinaria, che per la prima volta ha raccolto l’adesione massiccia di tutta la società sarda, della politica, del mondo religioso, della cultura e ora di quello economico. L’unità d’intenti che attorno a questo progetto si è creata, alimentata dal fine nobile che muove l’iniziativa, sono la più importante garanzia per il nostro futuro”.