Creuza de Mà chiude nel segno di Ennio Morricone

Luigi Frassetto
  Ultimo appuntamento per il festival di musica per cinema diretto dal regista Gianfranco Cabiddu. Un'edizione che, dopo la prima tranche di fine agosto a Carloforte, ha trasferito sulla rete la sua seconda parte, in origine prevista “in presenza” a Cagliari, in ottemperanza alle disposizioni del Dpcm del 24 ottobre che ha sospeso "gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto".

  Domenica primo novembre anche l'ultima giornata si svolgerà dunque online, come le due precedenti, e sulla traccia ideata e curata da Gianmarco Diana, musicista, autore e compositore con i gruppi Siki (ex Sikitikis) e Dancefloor Stompers e in vari progetti legati alla musica da colonna sonora e alle sonorizzazioni dal vivo di pellicole cinematografiche, nonché ideatore e conduttore del format web-radio "CinematiCA - Suoni da e per il Cinema".

   Fruibile in diretta streaming attraverso la pagina facebook del festival a partire dalle 10.30, la mattinata propone una tavola rotonda in cui l'opera del grande compositore, scomparso lo scorso luglio, verrà analizzata e raccontata nelle sue diverse sfaccettature attraverso ascolti guidati, gli interventi e i ricordi di un parterre di ospiti legati a Ennio Morricone per studi, ricerche o direttamente per la musica: Antioco Floris, Ignazio Macchiarella e Antonio Trudu, docenti dell'Università di Cagliari che il 31 marzo di vent'anni fa gli conferì la Laurea Honoris Causa; il regista Gianfranco Cabiddu, i musicisti Luigi Frassetto, Andrea Schirru, Emanuele Contis, Matteo Muntoni e il violinista Simone Pittau, che con Morricone ha avuto modo di collaborare a lungo.

   Poi, a partire dalle 14.30, l'ultimo filmato in programma, disponibile su YouTube attraverso un link privato, previa prenotazione gratuita inviando una mail all'indirizzo creuzademafestival@gmail.com: in visione un documentario del 1978 di Folco Quilici con musiche di Ennio Morricone dedicato alla Sardegna, tratto dalla serie "L'Italia vista dal cielo", che attraverso suggestive riprese dall'alto, cerca di proporre un'immagine a tutto campo dell'isola.

  Si va dall'Ardia di Sedilo alla sagra di Sant'Efisio a Cagliari, da Nuoro con la statua del Redentore a Sassari con il suo Duomo, da Alghero a Olbia e alla Costa Smeralda col suo turismo d'élite; e poi le Domus de Janas, il Toro di Bonorva, il villaggio di Barumini, Tharros, Nora, il Castello di Acquafredda a Siliqua, Capo Testa e la Basilica di Saccargia, la Sartiglia di Oristano, lo stagno di Cabras, Sant'Antioco con la pesca dei tonni. In chiusura, un appello alla salvaguardia della natura e della fauna tipica dell'isola: i mufloni, il grifone, la foca monaca e i cavallini della Giara di Gesturi.