Il 1°, 2 e 3 di Maggio Alghero diventerà sede della più grande
rassegna della cultura popolare catalana. Tre giornate durante le
quali l'Adifolk, l'associazione per la diffusione del folk catalano
nel mondo, portera in città su iniziativa della sede di rappresentanza
della Generalitat di via Columbano diretta da Gustau Navarro, del
Comune e della Fondazione, una occasione unica, fatta di danze,
musica, colori e tradizioni: un’ampia varietà di tutte le aree della
cultura popolare catalana, le sardanes, i diavoli, i giganti, i
castels (torri umane), ballerini, musicisti. E a proposito dei castels
giungerà ad Alghero il gruppo di Villafranca del Panades, considerato
uno dei più spettacolari nella realizzazione delle torri umane.
Tre giorni di festa, con un circa 600 persone che arriveranno dalla
Catalogna per le sfilate, esibizioni e performance, a cui si
aggiungeranno gli accompagnatori. Per Alghero è un ritorno: Adifolk
fece tappa in città nel 2000. La 33° edizione della rassegna del 2020
coinciderà con il ventennale di quel grande evento che viene ancora
ricordato per le spettacolari esibizioni. Ogni anno un paese europeo,
l'anno scorso fu Coopenaghen, prima ancora Budapest, Grenoble,
Lisbona, Cracovia, Torino, Amsterdam, Bruxelles: ogni edizione del
festival internazionale accoglie un ampia diversità di tutti gli
ambiti della cultura popolare, coinvolgendo anche le tradizioni locali
con un grande ritorno in termini di promozione turistica e di
presenze.
Lo straordinario evento, oltre a consolidare i già ottimi rapporti
istituzionali tra Alghero e la Catalogna, rappresenterà e non solo per
la Riviera del Corallo, una opportunità di forte richiamo turistico.
Si presume che per la unicità della tre giorni di spettacoli di marca
catalana la macchina del marketing e della promozione turistica sia
già in moto in stretta collaborazione con l'offerta turistica .
Considerando che la manifestazione, data la portata di valenza
internazionale, avrà significativi costi anche di carattere
finanziario, appare opportuno arrivare quei meccanismi che siano in
grado di produrre oltre che immagine anche ricadute di ordine socio
economico.