Antonio Bisaccia, Direttore dell’Accademia di Belle Arti "Mario
Sironi" della Sardegna, è stato eletto Presidente della Conferenza
Nazionale dei Direttori delle Accademie di Belle Arti e Accademia
Nazionale d’Arte Drammatica.?“Non posso che essere felice per questa
nomina che m’impegnerà in maniera determinante a livello nazionale.
L’idea è di lavorare con la Conferenza intera per produrre una visione
di sistema da tradurre in proposte anche legislative che possano
modificare la 508/99: legge che ormai non è più uno strumento valido
per attualizzare il comparto Afam”, attacca il neo-presidente
Bisaccia. Un comparto che proverà a trovare nuovo assetto, nell’idea
che l’Afam sia una delle eccellenze che l’Italia custodisce.
"Devo
innanzitutto ringraziare il Presidente uscente Franco Marrocco,
artista importante e Direttore dell’Accademia di Brera, per il lavoro
svolto fino ad ora. Ringrazio anche il Vice-Presidente -che verrà
designato a breve- Prof. Salvo Bitonti, Direttore dell’Accademia
Albertina di Torino, che ha avuto il numero maggiori di preferenze tra
i candidati della giunta.
I componenti eletti (oltre al Prof. Bitonti) nella Giunta della
Conferenza sono: Daniela Maisano, Direttrice dell’Accademia di Belle
Arti Di Reggio Calabria, Vittorio Politano, Direttore dell’Accademia
di Belle Arti di Catanzaro e Luciano Massari, Direttore dell’Accademia
di Belle Arti di Carrara.
Ringrazio, ovviamente, anche tutti i Direttori che mi hanno sostenuto.
E ringrazio anche i Direttori che hanno idee diverse dalle mie e che
io rispetto, augurandomi un dialogo costruttivo e unitario per lo
sviluppo del Sistema Afam in generale".
Per un dialogo che contenga un confronto serrato e operativo: “Credo
che sia un momento di transizione delicato e importante per tutto il
sistema. Noi come Conferenza dei Direttori faremo le proposte che
riteniamo utili per un rilancio delle Accademie, che devono
riprendersi il ruolo che la storia gli ha dato- dice Salvo Bitonti,
vice-presidente della Conferenza- E’ necessaria l’azione comune di
tutte le Accademie per avere una rinnovata forza per risolvere i nodi
del settore grazie anche alla disponibilità all'ascolto che ci ha
espresso il Vice-Ministro Fioramonti, che ha delega per l'Alta
Formazione Artistica e Musicale”.?Tutto questo presuppone un
palinsesto fitto dei temi da affrontare.
Dal Regolamento recante le procedure, i tempi e le modalità per la
programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo del sistema dell’alta
formazione artistica musicale e coreutica, nonché per il reclutamento
del personale docente e del personale amministrativo e tecnico
all'attivazione dei Corsi di formazione alla ricerca (terzo livello),
equivalenti ai dottorati di ricerca universitari.
Partita importante per il settore sarà la formula risolutiva per
trovare i necessari fondi per la ricerca e anche l’annosa questione
dell'equiparazione giuridico-economica dei docenti in analogia alle
norme universitarie. Cosa che si lega a doppio filo con il
reclutamento: dalla soluzione più equa per i precari storici e per
quelli più “recenti” alla necessaria formulazione dei nuovi concorsi
con criteri elevati di qualità. In agenda, molto importante è la
vexata quaestio per la carriera –per adesso bloccata- dei docenti di
seconda fascia.
Altri temi sono la richiesta di istituzione di un tavolo ministeriale
per uno studio serio sulla spendibilità dei titoli accademici nel
settore dell’insegnamento e l’ormai ineludibile sblocco degli
organici, per consentire alle istituzioni di organizzare l’offerta
formativa facendo meno ricorso a forme contrattuali atipiche e a
volumi -non più sostenibili- di affidamenti interni: lo sblocco è
l’unico strumento per alzare la qualità dell’insegnamento a fronte di
una riforma che ha moltiplicato esponenzialmente le discipline da
impartire.?
Non solo, le risorse restano un ambito nel quale agire e in
fretta: dalle risorse continue e strutturate per l’edilizia e il
funzionamento (con l’istuituzione di un vero FFO) alla reintegrazione
dei mancati introiti -da parte degli studenti esonerati per reddito-
dovuti alla finanziaria 2016, fino a chiedere immediatamente una
norma che apra le porte alle storiche Accademie pubbliche non statali.
In questo modo si avranno 24 Accademie e la forza di queste
istituzioni potrà avvalersi anche del loro contributo per lo sviluppo
del sistema e per la razionalizzazione dei corsi sul territorio
nazionale.
Conclude Bisaccia: “Il sistema Accademia, a fronte di una crescita
esponenziale della sua capacità di attrazione -anche estera- è in
parte mortificato dall’inadeguatezza di una riflessione strutturale
che ha funzionato -fino ad ora- come un reiterato e netto taglio di
potenzialità. Il sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale,
invece, deve contare e diventare snodo importante per la crescita non
solo culturale ma anche economica”.
Quali sono gli strumenti del Presidente della Conferenza? Avrà la
rappresentanza esterna della Conferenza, tiene i rapporti con le
Direzioni Generali Afam, con gli organi universitari, ministeriali,
governativi e parlamentari, nonché con le altre Conferenze dell’Afam e
dell’Università e con le organizzazioni sindacali; in collaborazione
con la Giunta determina le strategie della Conferenza e ne stabilisce
gli indirizzi di attività, sovrintende all’esecuzione delle delibere
dell'Assemblea e della Giunta, oltre ad elaborare, in collaborazione
con la Giunta, la relazione biennale che fotografa la situazione e le
criticità del sistema. Avrà, in breve, una responsabilità di
coordinamento sulla politica culturale delle Accademie italiane e
sulle modalità operative per le proposizioni tecniche relative alle
modifiche strutturali che l’Assemblea della Conferenza vorrà portare
al cospetto degli organi politici, del Ministro e vice-Ministro e
delle direzioni generali Miur.