Sinistra Futura ha convinto Michele Boero, Direttore SC Medicina Nucleare ARNAS al Brotzu

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  Una politica inclusiva che voglia prendersi cura della comunità. Michele Boero, di sinistra futura che condivide la corsa di Massimo Zedda alla poltrona di sindaco di Cagliari, ha sviluppato la sua recente passione politica facendo leva su quelle che sono le sue esperienze di medico. È Direttore SC Medicina Nucleare ARNAS al Brotzu, l’ospedale più strutturato del Capoluogo. Un medico a fare da apripista per una sanità che non debba farsi condizionare da qualsiasi frangia politica, ma che sia al servizio della comunità. “Fa specie constatare che se non si hanno i soldi, non ci si può curare.-ha detto Michele Boero-La politica deve trovare la soluzione ai problemi della comunità. Quando si ha bisogno di una visita si passa dal CUP ed è un itinerario infinito. Una persona che ha bisogno urgente si rivolge al singolo politico che fa scalare posizioni per essere visitata in cambio del voto. Questo è sempre successo. 

  Io mi batterò in modo che non ci sia differenza fra cittadino e utente. I problemi di ogni singolo cittadino sono quelli di tutta la comunità ed è su questo punto che è necessario intervenire”. Ascoltare è quello che Michele Boero si propone di fare. Ha già fatto un giro per i quartieri di Cagliari per sentire la voce di ogni singolo utente. Urgono decisioni definitive. “Cagliari la vedo come un grande malato al quale vanno curate diverse patologie. Ad esempio: se una persona di 80 anni è sola e non riesce a deambulare da sola, vanno organizzati dei bus-navetta che possano portarla laddove la curano. Ai miei tempi, quando ero bambino, abitavo nel centro di Cagliari e per andare a scuola in periferia venivo accompagnato da un pulmino e riaccompagnato a casa. Ecco, vorrei proiettare quell’esperienza ai giorni nostri adattandola alle persone anziane”. Voce al cittadino, dunque, che deve poi essere al centro dell’interesse di un politico. Quindi una città sostenibile, senza quelle strutture che non abbiano la capacità di favorire l’affluenza di chi è disabile e si ritrova a cercare di superare barriere architettoniche che ne ostacolano l’incedere. Poi altra puntualizzazione di Michele Boero: “La Sardegna è la prima in Italia per persone che rinunciano alle cure. La percentuale è allarmante considerato che ben il 14% della popolazione si ritira e non si fa curare. Un aspetto significativo di una situazione drammatica”.