Una Cagliari di tutti e per tutti. È questo lo slogan di Enrica Micconi, fronte Riformatori Sardi

-
  Grinta, spiccata personalità e pochi preamboli. Enrica Micconi si presenta ai nastri di partenza della tornata elettorale con l’entusiasmo della prima volta. Ha sposato la lista dei Riformatori per dare una sterzata ad una Cagliari in decadenza. La priorità, infatti, è quella di evitare lo spopolamento: “La città è anziana.-dice-Tante, troppe coppie giovani vanno ad abitare nell’hinterland a causa dei costi troppo alti delle abitazioni. Porto avanti la mia idea per una seria politica abitativa. Uno dei tasselli che deve essere necessariamente messo in piedi”.

  Non una campagna elettorale con grossi investimenti, ma un “porta a porta” di antiche reminiscenze, facendo leva anche sul supporto dei social. Enrica Micconi prosegue: “Non faccio politica da tanto, me ne sono sempre occupata trasversalmente, come attenta osservatrice. Ho deciso di farmi avanti in prima persona per portare avanti il discorso del volontariato, vorrei dare voce agli ultimi. Ed inoltre valorizzare l’insularità e la civiltà nuragica, laddove per quest’ultima siamo il primo sito al mondo per completezza di argomentazioni”. Per la politica è stata una sorta di folgorazione, Enrica Micconi vuol coinvolgere con empatia gli elettori. Tanti amici la stanno supportando per raggiungere l’obiettivo. E le idee ben chiare: “Cagliari va riveduta e corretta. La viabilità, i parcheggi, il decoro ed il verde urbano. Perchè non creare oasi nei punti della città che ancora non sono stati utilizzati? Vorrei una Cagliari inclusiva di tutti e per tutti. Oltre allo spopolamento vanno valorizzate le periferie, rilanciato un commercio che boccheggia ed anche la sicurezza urbana. Per non parlare dei campus universitari.

  Ci sono in città 13.000 studenti fuori sede che vanno supportati e seguiti”. Una laurea in psicologia ed un futuro proprio in psicologia dello sport dove attualmente sta frequentando l’iter della specializzazione, Enrica Micconi lancia il suo personale guanto di sfida per una città vivibile: “Giornalmente a Cagliari dal circondario si riversano uno stuolo di auto imponente. Le strade attualmente a disposizione non consentono di sopportare questa mole di lavoro ed ecco che va rivista la viabilità”. Ed il suo lavoro la porta a confrontarsi con tanti ceti sociali: “Vengo a contatto quotidianamente con la sofferenza umana, ma se questa non è trova uno sbocco nell’ascolto e nella risoluzione dei problemi da parte delle istituzioni diventa un arido esercizio dialettico. Per questo ho deciso di mettermi in gioco pur non essendo una professionista della politica”.