Pietro Porcella: prima volta una candidatura per il Consiglio Comunale di Cagliari da oltre-Oceano

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  Lo slogan è tutto un programma: “in sella con Porcella” Un italiano in America. Pietro Porcella da oltre Oceano si candida e mette in primo piano Cagliari. Fa parte della lista che fa capo a Emanuela Corda. Non banale la presenza in lista di un personaggio di peso come Porcella, cagliaritano doc, professore in Florida, giornalista, speaker, organizzatore di eventi. Poliedrico fino all’esasperazione. Risponde alle domande con la sua solita verve, anche polemica. Perché hai scelto di candidarti in questa/o lista/partito? “Sono amico personale sia di Massimo Zedda (col quale ho collaborato da tecnico nella precedente legislatura come organizzatore del Cagliari “Grand Prix” e nella nascita del progetto “Una statua per Gigi Riva”), che con Alessandra Zedda cara amica per il suo pluridecennale impegno nel basket, ma ho preferito andare col Emanuela Corda perché mi intrigava di più questo partitino trasversale nuovo di zecca che non ha imposizioni dall’alto o coalizioni scomode e tende a fare in questo esordio solamente l’interesse del cittadino. Casteddaio per di più, la mia città di nascita e formazione”. 

  Cosa ti ha spinto ad entrare in politica e a candidarti per il consiglio comunale di Cagliari? “Sono un tri-emigrato sardo a un anno dalla pensioncina americana. Nel 2025 tornerei comunque a godermi la mia terra. Ho già lavorato per vent’anni, a cavallo del secolo, con tutti i tipi di amministrazioni locali, regionali, nazionali e internazionali nella promozione mediatica e nella organizzazione degli eventi, promuovendo principalmente il Golfo di Cagliari e la Sardegna per poter tornare ad ogni occasione utile. Questa volta, per sfida, voglio provare a stare dall’altra parte della barricata, quella della amministrazione pubblica, come consigliere o come Assessore o come Ufficio stampa. Come consigliere mi piacerebbe anche di più per cominciare. Portare la mia esperienza e il mio spirito sul campo sarebbe anche, come si dice in America ‘to give back’ alla citta’ che mi ha formato e fatto felice di esistere”. 

  Quali sono le principali iniziative o progetti che vorresti portare avanti in consiglio comunale? “Incrementere un turismo attivo tutto l’anno toccando quei segmenti richiestissimi da Ottobre a Marzo di visita alla città per 2-3 giorni nel week-end. Con una adeguata promozione e garanzia di servizi Cagliari può essere raggiunta e goduta anche in quei mesi da tutta Europa e diventare agli occhi dello straniero che viene in Italia come una meta prelibata al pari di Roma, Firenze, Venezia, Siena. Naturalmente va di pari passo una ‘regolata’ locale alle regole della accoglienza e una rapida fruibilità di spazi e servizi e una mobilità leggera che si liberi totalmente dalle macchine in centro e chiuda al piu’ presto i 100 cantieri e ‘su bruttori’ dalle strade. Creare un anello pedonabile e ciclabile e con navette gratuite ecologiche che si affacci veramente al mare. Tre chilometri di ‘passillara’ frontemare per cittadini, croceristi, atleti e famiglie Una promenade larga e fruibile, senza scalini ma con rampe e ramblas di legno che dal lato portici di via Roma scavalcano le corsie di macchine e metro, osservano dall’alto il bosco di Boeri (fatto con piante endemiche di olivi secolari, scisti corbezzoli e ginepri) e atterrano in porto o al molo Ichnusa quasi a pelo d’acqua. Lo stesso da Su Siccu al Lungomare Sant’Elia.

  Un bel ponte ‘cummenti si deppiri’ pedonabile ciclabile e con traccas elettriche lunghe e capienti che dal molo di Sant’Elmo scavalcano l’imboccatura di Mammarranca e proseguono con pochi passi sul Lungomare Sant’Elia.Partendo dal Porto, da Piazza Matteotti e arrivando Lazzaretto di Sant’Elia, in meno di un’ora, sbentiando a passitteddu. Stesso principio per continuare con sentieri e piste da Sant’Elia sul colle omonimo, il Faro, Calamosca e su sulla Sella e giù fino a Marina Piccola con tutte le varianti che vuoi da Molentargius e San Bartolomeo fino all’Amsicora. Riapertura immediata e affidamento di Anfiteatro, Buoncammino, Ospedale Marino ed ex Ospedale Marino ad attività miste, dove i concessionari pagano la ristrutturazione delle stanze letto o delle celle. Concessioni ad attività artistiche creative e ricreative, olistiche e piccolo servizio alberghiero tipo ostello della giovent’ o stage universitari settimabali e mensili”. Qual è la tua visione per il futuro di Cagliari e come pensi di contribuire a realizzarla? “Ho risposto in gran parte sopra. Noi cittadini dobbiamo lavorare verso una crescita professionale nel campo del turismo e delle abitudini sulla mobilità e il rispetto del prossimo. Gli amministratori devono dare i mezzi per far questo semplificando le procedure, i camminamenti, le ordinanze, i controlli. Ci si spassiara e si pappara nei quattro quartieri di centro fino a mezzanotte l’una, poi la città si chiude e si pulisce lasciando dormire la gente e la movida, per chi vuol continuare si sposta a Su Succu, sul Nervi, sul Lungomare Sant’Elia, con illuminazione e telecamere. Senza intervenire se uno ha bevuto una birretta in più ma non mette nessuno in pericolo o se i decibel della musica sono un po’ più alti che nei locali in città. Avrei tanto altro da dire, ma aspetto i primi di Giugno per vedere e capire come si svolge una campagna elettorale e mi riprometto di parlare ed ascoltare in vari angoli della città”.