Parola ai giovani candidati: Beatrice Podda - Candidata consigliere ad Alghero con Futuro Comune

-
  Beatrice Podda, algherese, 31 anni. Formazione giuridica. Ha frequentato Scuola di Politiche e attualmente fa parte del network SdP. Collabora a progetti di attivismo e politica giovanile sul territorio nazionale. Ad oggi impegnata nell'associazionismo e nel volontariato. 

  1. Perché hai scelto di candidarti in questa lista? Futuro Comune ha a cuore il futuro più prossimo, da costruire insieme, avendo come obiettivo principale il bene comune. Senso di comunità, lavoro di gruppo e collaborazione sono i capisaldi di questo progetto e anche i miei. 

  2. Cosa ti ha spinto a entrare in politica e candidarti per il consiglio comunale di Alghero? Se le elezioni si fossero svolte due anni fa, con tutta onestà, non mi sarei candidata. In questi ultimi due anni ho avuto l'opportunità di formarmi e di fare esperienze di attivismo ad Alghero e fuori dalla Sardegna. Ho frequentato la Scuola di Politiche, un progetto pensato per giovani under 30. La formazione è la base. Non si finisce mai di studiare e formarsi. La politica è una forma speciale, molto bella, di servizio. Aldo Moro, diceva che "le istituzioni vanno rese vive perché le istituzioni siamo noi", ed io ho deciso di esserci. 

  3. Quali sono le principali iniziative o progetti che vorresti portare avanti in consiglio comunale? Ho detto fin dall'inizio che la mia sarà una campagna elettorale collettiva. La campagna è entrata nel vivo da una settimana circa. Cerco il più possibile di frequentare le piazze. Sto raccogliendo osservazioni, criticità, feedback, priorità: il tutto si tradurrà in un manifesto, "Insieme di Voci". Non è un manifesto personale ma collettivo. Li ho chiamati "Luoghi della partecipazione", processi di politica partecipativa: si tratta di calendarizzazione di incontri, con tavole rotonde, tra amministrazione e cittadini per fare il punto della situazione su criticità e proposte risolutive, coinvolgendo naturalmente quartieri, associazioni, comitati. I quartieri devono ritornare ad essere rete di socialità. Sarebbe bello realizzare una scuola di formazione politica under 30. E poi percorsi di educazione civica, uno in particolare: il consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi. 

  4. Qual è la tua visione per il futuro di Alghero e come pensi di contribuire a realizzarla? Penso che in questa fase sia molto importante dialogare con i cittadini ma soprattutto ascoltare. La persona deve essere al centro delle nostre azioni. Solo così Alghero potrà veramente essere una città inclusiva. È necessario promuovere l'uguaglianza e l'inclusione lavorando a stretto contatto con le associazioni presenti nel territorio comunale. Altro aspetto importante è il legame intergenerazionale - vecchie e nuove generazioni -per una città a misura di bambin*, giovan*, adult* e adultissim*. Investire in servizi significa costruire una città attenta ai bisogni e alle necessità di chi la vive quotidianamente. Infine, una città sostenibile: bisogna lavorare sull'educazione alla mobilità sostenibile. Mi vengono in mente due azioni concrete: Manutenzione di percorsi pedonali e piste ciclabili e installazione di nuove rastrelliere.

  5. Come valuti l'amministrazione attuale della città e quali aspetti credi che dovrebbero essere migliorati? Non mi piace dare pagelle. L'autocritica è un esercizio importante, soprattutto quando si ha responsabilità verso una comunità. In alcune zone della città manca completamente la segnaletica orizzontale. Il decoro urbano è stato trascurato. Non ci sono abbastanza cestini e quelli che ci sono o troppo piccoli o insuffienti rispetto al flusso. Il trasporto pubblico locale, non voglio esagerare, ma è un disastro. Mancano le pensiline; non ci sono cartelli indicativi, le informazioni insomma sono insuffienti. È sconfortante, per residenti e turisti.

  6. Tema che ritieni fondamentale? Sul sociale c'è tantissimo di fare. È importante potenziare reti di sostegno per le persone con disabilità e supporto delle loro famiglie. Mancano centri di aggregazione sociale per bambini e giovani. Penso anche agli anziani. Molti di loro trascorrono serate sulle panchine a chiacchierare. Sarebbe bello poter dare loro degli spazi, per esempio un centro diurno. Nel 2016 ho avuto la fortuna di poter fare un'esperienza di volontariato nel carcere di Alghero. Nel 2022, per Associazione Maestrale, ho presentato un progetto di impresa sociale per realizzare un ristorante all'interno del carcere di Alghero, interamente gestito dai detenuti. È un progetto di inclusione a cui tengo molto e che mi piacerebbe portare avanti coinvolgendo studenti e giovani. C'è, infine, la delicata questione della salute mentale. È necessario un progetto, con il supporto di professionisti ed esperti del settore.

 

Photogallery: