Il Wwf, già all’inizio di dicembre scorso, ha chiesto
all’amministrazione comunale di Alghero (Sindaco e Assessore
all’Ambiente) interventi per salvaguardare la sabbia che
prevedibilmente in occasione di forte vento, viene portata via dalla
spiaggia che si estende da San Giovanni sino a Maria Pia. La sabbia
finisce sulla strada asfaltata e nei tombini andando ad intasare
condutture e sottoservizi di raccolta delle acque bianche.
Insomma un doppio danno: dissipazione di sabbia e intasamento delle
condutture sotterranee.
Una situazione che si ripete nel tempo, nota a
tutti da sempre, quindi meritevole di interventi adeguati di
prevenzione per mitigare gli effetti del vento. In questo inizio di
nuovo anno, dopo l’ennesima burrasca di vento, si assiste a interventi
“passivi” di recupero della sabbia da via Lido.
Abbiamo documentato che sono stati raccolti e accumulati almeno 3
contenitori (ciascuno della capacità di circa 1,2 metri cubi ovvero
2,3 tonnellate di capienza) pari a circa 7 (sette) tonnellate di
sabbia finite sull’asfalto e schiacciate dagli pneumatici delle auto
che hanno transitato in via Lido facendole diventare potenzialmente un
“rifiuto speciale”.
Ciò che è un bene ambientale prezioso come la
sabbia ora rischia di essere smaltita, cioè buttata in discarica.
Se ciò accadesse sarebbe un disastro davvero inaccettabile e
paradossale se si pensa al lavoro che viene svolto in Sardegna e negli
aeroporti dell’isola, nel periodo estivo, per combattere i furti di
sacchetti e bottiglie di granelli di preziosa sabbia dalle spiagge
isolane. Il Wwf chiede, per scongiurare una simile eventualità, che la
sabbia recuperata da via Lido venga caratterizzata, eventualmente
bonificata e quindi reintegrata alla stessa spiaggia di appartenenza.
Ma risulterebbe un’inutile “fatica di Sisifo” (ovvero un'impresa che
richiede grande sforzo senza alcun risultato), poiché con la prima
maestralata la sabbia finirebbe nuovamente sull’asfalto.
E’ necessario programmare, per tempo, interventi mirati - magari
curati dal Parco regionale di Porto Conte e dall’area marina protetta
di Capo Caccia - al contenimento dell’asportazione della sabbia dal
litorale in occasione di tempeste di vento. Lo stato di salute del
litorale sabbioso tra San Giovanni e Maria Pia - è sotto gli occhi di
tutti - e i dati disponibili documentano una situazione che registra
un accrescimento verso San Giovanni, un arretramento a Maria Pia. La
complessa situazione scaturisce da cause diverse: gli ampliamenti del
porto hanno contribuito alla modificazione della dinamica del moto
ondoso sul litorale, la costruzione di edifici sulle dune e il mancato
apporto di sedimenti dal bacino idrografico.
“E’ opportuno - ha
dichiarato Carmelo Spada Delegato Wwf per la Sardegna- studiare
strategie e mettere in atto interventi che consentano di mantenere e
consolidare le spiagge perché significa aumentare la qualità della
vita dei cittadini (residenti e ospiti) che possono usufruire del mare
all’interno della città, facilmente raggiungibile senza l’utilizzo di
mezzi di trasporto inquinanti; inoltre non può essere trascurata
l’importanza del litorale sabbioso per il sistema turistico locale”.
Lo scopo finale del WWF è fermare e far regredire il degrado
dell’ambiente naturale del nostro pianeta e contribuire a costruire un
futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura.
Intervenire per porre rimedio in un contesto alterato e complesso come
quello attuale non è semplice, sarebbe stato opportuno valutare
preventivamente gli impatti delle opere per realizzarle in maniera più
oculata.
Tuttavia alcuni interventi per quanto riguarda il
contenimento dell’asportazione, in occasione di tempeste di vento,
della sabbia dal litorale tra San Giovanni e Maria Pia, sono
necessari. Il Wwf, tra gli interventi auspica l’eliminazione della
strada litoranea asfaltata che corre dalla pineta di Maria Pia sino al
palazzo dei congressi da sostituire con una pista ciclabile mentre il
traffico automobilistico andrebbe convogliato esclusivamente su viale
Burruni. “Inoltre sarebbe importante – ha proseguito il Delegato Wwf
per la Sardegna - la messa a dimora di piante pioniere endemiche a
scarso sviluppo vegetativo superficiale, ma con ampi e diffusi
apparati radicali che riducono la mobilità della sabbia e favoriscono
la formazione delle dune”.
Il Wwf, auspica il posizionamento di
barriere eco-compatibili efficaci come quelle installate dal comune di
Cagliari nella spiaggia del Poetto, per trattenere la sabbia
all’interno della spiaggia. E’ necessario, per le spiagge di Alghero,
quantomeno rinnovare, visto lo stato di degrado, le barriere di
cannucce danneggiate. “Inoltre - ha concluso l’esponente regionale del
Wwf - si potrebbe sperimentare un progetto d’irrigazione dell’arenile
più prossimo alla città utilizzando l’acqua dello stesso mare
antistante la spiaggia di via Lido, sistema da far entrare in funzione
in previsione di forte vento".