Sono arrivati a Bitti, nella voliera di adattamento e pre-rilascio del Parco di Tepilora, sei giovani esemplari di aquila di Bonelli (Aquila fasciata) provenienti dalla Spagna. Con loro, il numero di pulli ospitati nella struttura dell’Agenzia Forestas in località Crastazza sale a sette, considerando il primo giovane rapace giunto dalla Sicilia lo scorso 12 maggio. Un progetto ambizioso che mira a riportare questa specie nei cieli della Sardegna, dopo anni di assenza.
Le giovani aquile sono parte del progetto di cooperazione Life Abilas, avviato nell’ottobre 2024 e finanziato dall’Unione Europea. Un programma che vede coinvolti l’Agenzia Forestas, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna, E-Distribuzione S.p.A. e la ONG spagnola GREFA. Il progetto si sviluppa in collaborazione con il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale e il Parco naturale regionale di Tepilora, con l’obiettivo di consolidare la presenza dell’aquila di Bonelli sull’isola.
Il nuovo programma Life Abilas rappresenta una continuazione del precedente LIFE16 NAT/ES/000235 “AQUILA a-LIFE”, che tra il 2018 e il 2022 ha permesso la liberazione di 32 giovani aquile in Sardegna, coinvolgendo organizzazioni di Spagna, Francia e Italia. Le attività si concentrano ora sulla voliera del Parco di Tepilora, ma in passato hanno interessato anche la voliera di S. Maria di Bosa, con il supporto dell’IIS “G.A. Pischedda” di Bosa.
“Il fatto che il territorio del nostro Parco sia stato scelto in ambito regionale per la reintroduzione dell’Aquila di Bonelli, e da diversi anni continui a essere riconfermato come punto di riferimento fondamentale per questo progetto di rigenerazione faunistica, dimostra quanto l’area di Tepilora sia importante sul piano della gestione della biodiversità animale in Sardegna e della ricostituzione di un equilibrio nel fragile ecosistema della nostra Isola”, ha dichiarato Martino Sanna, presidente del Parco di Tepilora.
I nuovi pulli arrivano dal centro di captive breeding del partner GREFA e dalla cattura in nidi naturali in Andalusia, dove la specie è ancora presente in numero significativo. Tutti i giovani rapaci saranno dotati di trasmettitori GPS/GSM, permettendo di monitorare i loro spostamenti una volta liberati. “A oggi i risultati ottenuti sono in linea con le precedenti esperienze di reintroduzione della specie realizzate in Spagna e, al momento, sono presenti sull’isola due coppie già da tempo territoriali, che portano avanti i primi tentativi di nidificazione”, ha spiegato Elisabetta Raganella Pelliccioni, tecnologa dell’ISPRA.
Il progetto Life Abilas si inserisce in un quadro più ampio di conservazione della biodiversità in Sardegna. “L’Agenzia Forestas continua a garantire il supporto necessario con le diverse professionalità presenti tra il personale, così come fatto in passato dalle strutture di gestione forestale della Regione Sardegna, agli interventi messi in campo per la conservazione della biodiversità e la reintroduzione di quelle che erano entità biologiche scomparse, come il caso dell’Aquila di Bonelli”, ha ricordato Dionigi Secci, responsabile settore Biodiversità, educazione ambientale e fauna dell’Agenzia Forestas.
Le giovani aquile resteranno nella voliera di adattamento per circa un mese prima di essere liberate nei cieli della Sardegna, un ritorno simbolico e concreto che rafforza la presenza di una specie un tempo scomparsa dall’isola.