Bosco di Punta Giglio in abbandono: le associazioni ambientaliste preoccupate anche per il rischio incendi

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  "Il comprensorio di Punta Giglio, dal punto di visto della geomorfologia, è un comprensorio calcareo sovrastato da vegetazione spontanea mediterranea, in quest’area inserita nel Parco regionale di Porto Conte, vi sono anche delle aree pinetate impiantante dall’uomo. In particolare, nella località denominata “Bramassa”, si riscontra, oltre all’area pinetata, il “bosco autoctono”.

  Con questa premessa le associazioni ambientaliste del WWF, Lipu e GriG scrivono al sindaco di Alghero Mario Conoci, al Presidente del parco regionale di Porto Conte, Raimondo Tilocca, al Direttore del del parco regionale di Porto Conte, Mariano Mariani, ai Carabinieri forestal ,al Comandante della Stazione di Alghero del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale e al Comandante della Compagnia Barracellare di Alghero, lamentando la penosa situazione nella quale si trova il bosco Punta Giglio "Un cartello informa: “il leccio, in questo sito si rinviene maggiormente negli impluvi freschi con suoli drenati."

   Scrivono per conto delle associazioni Carmelo Spada, Francesco Guillot e Stefano Deliperi che aggiungono: " Il sito indicato costituisce uno dei nuclei di lecceta più antichi del Parco, e senz’altro il più esteso, sebbene si trovi a poca distanza dal mare”. Il dossier fotografico documenta le precarie condizioni dell’area pinetata che circoscrive, in parte, il bosco autoctono destando grande preoccupazione, anche in termini di prevenzione degli incendi. Infatti si riscontrano pini spezzati, altri rovesciati con le radici fuori dal terreno, tronchi e ramaglie secche sparse. Una situazione preoccupante che necessita di urgenti interventi di gestione forestale, necessari in qualsiasi parte del territorio, ed in particolare, in un’area parco quale è quella regionale di Porto Conte."

   WWF, Lipu e GriG hanno fornito ai riferimenti istituzionali ai quali è indirizzata la lettera una corposa documentazione fotografica alla quale chiedono di dare la giusta attenzione anche al fine di di accertare l’eventuale necessità e urgenza di un’ordinanza sindacale ai sensi dell’art. 54, comma 4°, del decreto legislativo n. 267/2000 e s.m.i. Le tre associazioni chiedono anche di " essere informate ai sensi del decreto legislativo n. 97/2016 (accesso civico) nonché delle informazioni a carattere ambientale decreto legislativo n. 195/2005, degli esiti degli accertamenti che verranno effettuati e dei provvedimenti che verrano adottati."