L’analisi delle acque in Sardegna: 5 punti sui 29 campionati risultano oltre i limiti. 4 sono “fortemente inquinati” e 1 “inquinato”.
È questa in sintesi la fotografia scattata lungo le coste sarde dai tecnici di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. Il monitoraggio delle acque in Sardegna è stato eseguito dalla squadra di tecnici di Legambiente dal 22 al 25 luglio scorsi.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
Dei 29 punti monitorati sulla costa, 5 risultano fuori dai limiti di legge. Di questi, 4 sono giudicati “fortemente inquinati” e 1 “inquinato”. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare.
Quattro i punti giudicati “fortemente inquinati” in Sardegna: sulla foce del Rio Mannu, in località Portixeddu, nel territorio comunale di Buggerru (Sud Sardegna), risultato rispettivamente “inquinato” e “fortemente inquinato” nel 2018 e nel 2017; sulla foce del corso presso via Garibaldi a San Giovanni di Alghero (Sassari), sempre risultato “fortemente inquinato” nei campionamenti degli ultimi cinque anni; sulla foce del Rio Cuggiani a Valledoria, in provincia di Sassari (risultato analogo lo scorso anno, mentre nel 2017 era risultato “inquinato”) e sulla foce del Rio Foxi a Quartu Sant’Elena (Cagliari), risultato per il secondo anno consecutivo “fortemente inquinato”.
Giudicato invece “inquinato” anche un secondo punto di campionamento ad Alghero, presso i Bastioni Cristoforo Colombo, nei pressi di Torre Sulis. Tutti entro i limiti di legge gli altri 24 punti campionati lungo le coste dell’isola dai tecnici di Goletta Verde.
“Ciò che emerge è che il mare della Sardegna si conferma in buona salute. Restano situazioni critiche, che registriamo da più anni, e nei confronti delle quali chiediamo di intervenire in modo strutturale, risalendo ai motivi dell’inquinamento e mettendo in pratica un piano di intervento per efficientare la depurazione. Infatti, i punti risultati fortemente inquinati sono tutti in corrispondenza delle foci dei fiumi, spesso si tratta di piccoli rivoli che sfociano in spiaggia portando in mare un carico inquinante legato a problemi di cattiva depurazione o a scarichi illegali. Nonostante le foci dei fiumi siano considerate non balneabili dalle autorità preposte, spesso sono frequentate da bagnanti e bambini, ignari dei rischi sanitari. Infatti quasi sempre mancano i cartelli di divieto di balneazione e di conseguenza una corretta informazione ai cittadini”, ha affermato nel corso dell’incontro con la stampa Annalisa Colombu, presidente di Legambiente Sardegna.