Con una nota inviata ai sindaci di Sant’Antioco, Carloforte e
Calasetta, al Servizio Tutela della Natura della Regione Sarda e alla
Provincia del Sud Sardegna, Italia Nostra ha manifestato la propria
disponibilità a collaborare con le Amministrazioni contribuendo, sulla
base della propria esperienza e delle collaborazioni di importanti
esperti in materia, alla istituzione di un’Area Protetta
nell’Arcipelago del Sulcis.
Il dibattito a mezzo stampa dell’ultimo periodo sulla istituzione di
un’Area Marina Protetta nell’isola di San Pietro auspicata dal sindaco
di Carloforte ha rivitalizzato l‘interesse verso questo importante
Organismo.
D’altra parte anche i sindaci di Sant’Antioco e di Calasetta hanno
manifestato interesse alla realizzazione di un’Area Protetta estesa
all’intero Arcipelago del Sulcis. Vogliamo ricordare che l’area marina
di reperimento, pur essendo denominata “Isola di San Pietro”,
interessa l’intero arcipelago e che sarebbe pertanto auspicabile che
l’istituenda AMP comprendesse almeno i tre comuni, le due isole
maggiori e le isole minori.
Le aree di tutela per definizione non possono essere circoscritte
all’interno dei confini amministrativi dei comuni, ma esse devono
includere territori omogenei che, pur con le diverse peculiarità,
possano contribuire ad arricchire l’ambiente e l’economia delle aree
interessate. Merita comunque interesse la collaborazione richiesta dal
sindaco di Carloforte all’esperienza relativa ad un’altra area marina
protetta, come quella di Capo Carbonara, per verificare la ricaduta e
le eventuali criticità affrontate in una diversa realtà della
Sardegna.
L’istituzione di diverse tipologie di Aree Protette è in sintonia con
la politica ambientale di Italia Nostra che da anni insiste perché sia
istituita l’Area Marina Protetta (AMP) dell’Arcipelago del Sulcis al
fine di garantire una corretta tutela ambientale dell’arcipelago e
della sua biodiversità e di attivare significativi ritorni economici
per gli operatori del mare e per l’intera economia turistica delle
comunità residenti. Inutile ricordare che le criticità che interessano
il mare e le aree costiere delle due isole sono comuni, in particolare
quelle derivanti dall’inquinamento ambientale e dal lento e
progressivo degrado dovuto all’eccessivo e non sostenibile prelievo di
pescato.
Gli stessi operatori del mare lamentano un eccessivo carico di
pescatori e una conseguente diminuzione della pesca.
L’area marina
protetta consentirebbe di regolamentare meglio l’attività, di ridurre
il numero dei pescatori riservando zone ai soli operatori residenti,
e di creare aree di rispetto utili e indispensabili per il
ripopolamento della fauna ittica.
Il potenziamento delle Aree marine protette rappresenta, tra l’altro,
uno degli obiettivi presenti nelle linee programmatiche del ministro
per l’Ambiente, Sergio Costa, presentate lo scorso luglio al Senato
della Repubblica.
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