‘Quale ruolo dei formaggi Dop nel mercato mondiale? La posizione dei
Consorzi di tutela’. È questo il tema che ha animato il convegno
organizzato dal Consorzio di tutela del Pecorino romano Dop nelle
tenute Sella & Mosca di Alghero dove si sono ritrovati i maggiori
portatori di interesse del comparto nazionale ed europeo.
L’assessore. “Il comparto dei produttori primari dell’ovicaprino viene
da una stagione difficile, caratterizzata da problemi
climatico-ambientali e di mercato, con un prezzo del latte sceso ai
minimi storici. Per superare questa emergenza e sostenere le nostre
aziende, abbiamo messo a correre 45 milioni di euro che stiamo
liquidando per le quasi 11mila domande ricevute”. Lo ha detto
l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, ripercorrendo le
azioni messe in campo dalla Regione negli ultimi mesi per far fronte
alle criticità che hanno investito l’intera filiera del
lattiero-caseario ovicaprino.
“Abbiamo lavorato per accompagnare l’avvio dell’Organismo
interprofessionale latte ovino sardo (Oilos) – ha osservato Caria –
che non ha il potere di definire il prezzo del latte, ma di governare
attraverso un’analisi dettagliata dei dati l’intero comparto
produttivo, di trasformazione e quindi di vendita”.
L’esponente della Giunta ha poi ricordato gli interventi di carattere
finanziario predisposti dalla Regione per garantire una maggiore
liquidità alle imprese: il Pegno rotativo (dedicato alla
trasformazione) o il prestito di conduzione (studiato per i pastori)
dove la Regione si impegna a coprire buona parte degli interessi
bancari.
“Abbiamo finanziato con tre milioni di euro il bando
sull’internazionalizzazione destinato alle tre Dop ovine (Pecorino
romano, Pecorino sardo, Fiore sardo), che hanno contribuito con un
altro milione, affinché si stabilizzino i mercati di vendita storici e
se ne conquistino di nuovi. Secondo alcune previsioni questo potrebbe
garantire margini di crescita che nei prossimi anni si dovrebbero
muovere su una forbice tra un +15 e un +25%”.
Caria ha poi ricordato che attraverso l’aiuto dei 13 euro a capo
ovicaprino si stanno recuperando i dati produttivi del latte delle
stagioni 2015-2016 e 2016-2017.
“Questa era una informazione sconosciuta fino a oggi.
Sarebbe
auspicabile, provando a normarla per legge, una raccolta costante dei
dati di produzione da aggiornare mese per mese. Senza i numeri non si
va da nessuna parte: non si fa programmazione per la trasformazione e
quindi per il governo delle vendite. Senza un’analisi puntuale e
attenta sui numeri non si potrà mai dare una regolarità a tutta la
filiera che a ogni oscillazione o crollo penalizza sempre l’anello più
debole della catena: i pastori”.
I lavori. Ad aprire l’incontro la relazione del presidente del
Consorzio del Pecorino romano, Salvatore Palitta, e quindi la
relazione introduttiva sullo stato di salute del settore nel panorama
internazionale illustrata da Angelo Rossi, della Fondazione Clal
(Centro studi dedicato al mondo del lattiero-caseario).
E poi gli interventi di Gianfranco Gaias (Ufficio studi Pecorino
romano) sull’informazione e la diffusione dei dati nel settore, del
presidente del Consorzio di tutela del Parmigiano reggiano Dop, Nicola
Bertinelli, e del direttore del Consiglio di regolazione del Queso
Manchego (il rinomato formaggio ovino spagnolo), Pedro Condes Torres,
che hanno raccontato le peculiarità di filiera e di posizionamento sul
mercato delle proprie produzioni.
Il ministro delle Politiche
agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, impossibilitato a
partecipare all’incontro, ha inviato un video messaggio che è stato
proiettato in sala.
Sempre in rappresentanza del Mipaaf ha preso la parola il dirigente
Luigi Polizzi che segue per il Ministero le politiche di tutela delle
Dop.
Ricordando lo strumento del Pegno rotativo, ideato dalla Regione in
collaborazione con le banche per garantire liquidità soprattutto alle
cooperative di trasformazione, Giuseppe Cuccurese, direttore generale
del Banco di Sardegna, si è confrontato con Torres sugli eventuali
stati di giacenza nei magazzini del Manchego. “A fine stagione”, ha
spiegato il direttore della Dop spagnola, “le cantine sono vuote.
Non abbiamo problemi di prodotto invenduto”. Il convegno è stato anche
occasione di confronto tra i relatori e la platea composta da addetti
ai lavori: associazioni di categoria agricola, produttori primari,
trasformatori privati e del mondo delle cooperative, e rappresentanti
delle altre Dop di pecorino.
Un saluto ai partecipanti dal padrone di casa, Vittorio Moretti,
titolare dell’azienda che lo scorso anno ha acquisito la Sella &
Mosca.