Sono questi i dati della lunga crisi, senza soluzione di continuità
ormai dalla fine del 2011, del credito alle imprese artigiane della
Sardegna. Al 31 dicembre 2011 si registrava una erogazione di
1miliardo e 078milione di euro; a settembre 2013 i finanziamenti
calavano di 175 milioni attestandosi a un totale di 903. Tre anni
dopo, marzo 2016, ancora una flessione di 44 milioni, per un saldo di
859 milioni di euro. A dicembre dello stesso anno si toccavano 844
milioni di euro di erogazione mentre a giugno dell’anno appena
concluso il saldo arrivava a 826 milioni.
E’ impietoso il dossier “Trend del credito alle imprese artigiane
della Sardegna a giugno 2017”, realizzato dall’Osservatorio di
Confartigianato Sardegna per le MPI su dati Artigiancassa e Banca
d’Italia dal 2011 al giugno 2017, che è stato presentato
nell’Assemblea di Confartigianato Imprese Sardegna ad Abbasanta (OR).
Il credito all’intero sistema produttivo della Sardegna, nell’ultimo
anno è stato di 11miliardi 815milioni di euro, di cui 826 alle imprese
artigiane; per queste ultime, in 12 mesi, i finanziamenti si sono
ridotti di 40 milioni subendo un calo percentuale del 4,6%.
“I “rubinetti” del credito non accennano a riaprirsi – commenta
Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - una
situazione che stenta ancora a ripartire e che, visto il trend, non ha
nulla di incoraggiante per i prossimi mesi”.
“Si è passati infatti da
un rallentamento della contrazione sia nel dicembre 2016, sia a marzo
2017 (entrambe le rilevazioni erano al -1,7) – continua Matzutzi –
contro la “ricaduta” di giugno 2017 con il -4,6%. Sinceramente un
tonfo così non ce lo aspettavamo”.
Costantemente negativo, quindi rappresentativo della situazione
regionale, è anche il trend a livello provinciale (giugno 2017-giugno
2016); la situazione peggiore si registra a Carbonia Iglesias, con un
crollo dei finanziamenti del 7%, seguito dall’Ogliastra con -6,9%, dal
-5,7% di Olbia Tempio e dal -5,5% di Sassari. Il calo più ridotto a
Oristano con -0,3%.
Nel totale erogato alle imprese artigiane, la fetta più consistente va
a Cagliari con 228 milioni di euro, seguita da Sassari con 168 e da
Olbia Tempio con 143. Solo 29 milioni di euro sono andati
all’Ogliastra.
“I nostri dati – continua il Presidente di Confartigianato –
dimostrano che la situazione creditizia delle imprese, soprattutto
quelle di piccola dimensione, rimane molto critica. Non bisogna
abbassare la guardia. Serve un’attenzione della Politica anche per le
piccole imprese in modo da trovare soluzioni che invertano questa
tendenza. Il credito è il carburante indispensabile per rimettere in
moto l’economia e ridare slancio e fiducia ai nostri imprenditori”.
Secondo Confartigianato Sardegna, se è vero che negli ultimi anni una
buona parte delle imprese è entrata in crisi a causa di fattori
diversi, come per esempio il rallentamento degli appalti pubblici,
comportando di conseguenza anche la riduzione della domanda di credito
del sistema produttivo, è pur vero che le banche giudicano “meno
appetibili” le micro imprese ovvero hanno ancora “difficoltà” a
comprenderne le esigenze. Inoltre, queste hanno anche la necessità di
dare un rating all'azienda, vedere i bilanci anche se le imprese
artigiane chiedono in prestito somme ridotte.
“Non ci stancheremo mai di ripetere - prosegue Matzutzi - che per
affrontare l’emergenza credito è fondamentale il ruolo dei Confidi
Artigiani, che in Sardegna operano numerosi, a supporto delle imprese
che non dispongono di sufficienti garanzie reali richieste dal sistema
bancario in modo generalizzato e di importi sempre più elevati, a
volte anche superiori al finanziamento concesso. La riforma dei
contributi regionali ai Fondi di garanzia dei Confidi, approvata nel
2015 non ha dato i frutti sperati”. “Nonostante la recessione e le
restrizioni nell’accesso al credito – conclude il Presidente - questi
Istituti si sono confermati strumenti di prim’ordine per lo sviluppo
dell’artigianato e della piccola impresa sarda”.
“Aspettiamo - prosegue il Segretario Regionale di Confartigianato
Stefano Mameli - l’accelerata promessa sui bandi per gli incentivi
agli investimenti. Sia per quelli già pubblicati sia con riferimento
al così detto T0 – incentivo sino a 15 mila euro molto richiesto dalle
microimprese – per cercare di dare una scossa al tessuto economico
sardo e recuperare terreno: per le piccole imprese artigiane il denaro
risulta ancora troppo scarso e, soprattutto in alcune province, troppo
caro”.