L'avanzata dell'Industria 4.0 in Italia: il successo delle iniziative del Piano nazionale

Il Piano nazionale Industria 4.0 inizia a produrre i primi risultati tangibili sull'economia italiana. Il poderoso programma di interventi messo in cantiere dal Governo nel settembre del 2016 ed entrato ufficialmente in vigore a partire da gennaio di quest'anno ha destato l'interesse di molte imprese italiane attive nei più disparati settori produttivi, registrando un riscontro più che positivo e lasciando ben sperare per quanto riguarda le potenzialità della ventata di innovazioni tecnologiche che promettono di fungere da volano, dando nuovo impulso all'economia nazionale. Il piano, mirato a sostenere gli investimenti privati nell'ammodernamento degli impianti di produzione, nella ricerca e nello sviluppo tecnologico e nell'assunzione di personale altamente qualificato, propone una serie di importanti agevolazioni fiscali per l'acquisto di beni materiali e immateriali,nonché importanti interventi destinati a potenziare le infrastrutture presenti sul territorio,assicurando a tutte le aziende italiane la possibilità di accedere a connessioni di rete ad alta prestazione.

La quarta rivoluzione industriale


Se in origine fu l'introduzione del lavoro meccanico azionato dalla forza del vapore a dar vita all'idea stessa di industria, oggi ci troviamo nel pieno di una nuova trasformazione, spesso definita “digitale”,che vede tutti gli aspetti in cui si articola la produzione di beni (ma anche l'erogazione di servizi) essere convertiti in un'ottica non solo informatica, ma anche di interconnessione tra sistemi e di generazione di continui flussi di dati e loro analisi,al fine di portare ad una sempre più affidabile e precisa automazione dei processi. Dalla progettazione delle componenti tramite software, alla loro immediata produzione facendo ricorso alla tecnologia della stampa 3D, e dalla formazione del personale in medias res, grazie all'introduzione di strumenti per la realtà aumentata che guidano l'operatore passo per passo, fino alla possibilità di controllare via app lo stato di funzionamento delle catene di produzione: l'Industria 4.0 si avvale delle nuove funzionalità offerte dall'Internet of Things,ovvero dagli oggetti,ma anche dagli utensili e dai robot delle catene di montaggio, progettati per lavorare connessi attraverso la rete e tra loro,e dell'infinito ventaglio di informazioni reso disponibile dalle Big Data Analytics,le analisi intelligenti delle enormi moli di dati forniti, ad esempio, dagli stessi consumatori a cui si rivolgono i beni prodotti. L'avanzata dell'Industria 4.0 promette di dar vita ad un nuovo paradigma di produzione, più competitivo, perché capace di offrire una migliore qualità abbattendo le tempistiche, gli scarti, i margini di errore e, quindi, i costi, ma anche di creare ambienti di lavoro più salubri e sicuri per gli operatori, minimizzando al contempo l'impatto ambientale delle attività antropiche. Come esempio pratico delle innovazioni frutto della quarta rivoluzione industriale si può considerare un caso emblematico, quello dei software per il controllo della manutenzione.I cosiddetti “CMMS”(Computerized Maintenance Management System) sono dei complessi applicativi che, all'interno di uno stabilimento produttivo, consentono di monitorare lo stato di funzionamento e tutte le attività inerenti alla manutenzione delle catene di montaggio, dei macchinari e delle strumentazioni, utilizzando,nella pratica, un semplice applicativo a cui è possibile accedere tramite computer o, addirittura,smartphone. Dalla programmazione degli interventi di manutenzione, alla formazione del personale, passando per la segnalazione dei guasti, l'inventario delle componenti di ricambio e la verifica delle attività svolte: con pochi, semplici click diviene possibile avere una visione di insieme di una delle mansioni più complesse, ma anche più onerose e strategiche, tra quelle che hanno luogo all'interno di un impianto di produzione. L'interessante tecnologia dei CMMS, che può essere approfondita nel dettaglio su questa pagina che illustra tutte le funzionalità di un software per la gestione della manutenzione, è solo uno degli esempi delle potenzialità dell'Industria 4.0. Tra le polemiche che accompagnano la digital transformation, vi è l'inevitabile dibattito relativo alle ripercussioni sul mercato del lavoro. La sempre più estesa automazione dei processi porterà inevitabilmente ad una minore richiesta di addetti alle catene di produzione. Di contro, già oggi, risulta in aumento la ricerca di nuove figure professionali, dedite alla gestione e alla configurazione dei nuovi sistemi e alla riorganizzazione dei metodi di produzione. Le proposte del Piano nazionale Industria 4.0 si muovono anche in questa direzione: parte delle iniziative riguardano infatti il sostegno e la promozione degli istituti tecnici e dei corsi di laurea attinenti alle tematiche dell'Industria 4.0,con l'obiettivo di formare professionisti capaci di rispondere alle nuove richieste del mercato del lavoro.

Il Piano nazionale Industria 4.0


Le iniziative promosse dal Piano nazionale Industria 4.0 prevedono un investimento pari a circa 10 miliardi di euro, distribuiti tra il 2017 e il 2020. Fulcro dell'iniziativa sono le agevolazioni fiscali dell'iperammortamento al 250% e del superammortamento al 140% , previste per gli investimenti destinati all'acquisto di nuovi apparati di produzione rispondenti alle specifiche tecniche dell'Industria 4.0 e valide per gli ordinativi effettuati entro il 31 dicembre 2017. Alla possibilità di recuperare buona parte degli investimenti effettuati per l'acquisto di nuove strumentazioni, si aggiunge il credito di imposta del 50%, cumulabile sia con l'iper che con il superammortamento, relativo alle spese effettuate nel settore ricerca e sviluppo.

I primi risultati del Piano


A giugno, l'Osservatorio Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano, ha rivelato i primi dati relativi alle reazioni del comparto manifatturiero italiano alle iniziative promosse dal Governo a sostegno della digital transformation, intervistando 241 imprese italiane attive nel settore. Tra i dati più interessanti, spicca quello relativo al numero delle aziende effettivamente a conoscenza delle agevolazioni e delle iniziative del Piano nazionale: ben il 92% degli intervistati ha dichiarato di essere consapevole della possibilità di usufruire degli sgravi fiscali previsti per i nuovi investimenti. Se il 36% sarebbe interessato ad approfittare dei benefit relativi all'iperammortamento del 250%, ben il 52% avrebbe intenzione di usufruire del più accessibile superammortamento del 140%. La risposta positiva degli imprenditori italiani emerge anche considerando che il 70% degli intervistati si è dichiarato favorevole ad una proroga della possibilità di usufruire delle agevolazioni fiscali oltre l'attuale limite. Per quanto riguarda i capitali movimentati dal Piano, ben un quarto delle imprese interpellate hanno dichiarato di essere pronte ad investire un milione di euro nell'acquisto di beni attinenti all'Industria 4.0,mentre il 13% delle imprese ha in programma spese per oltre tre milioni di euro. Di contro, risulta ancora limitato il numero delle attività interessate all'assunzione di nuove figure, destinate alla delicata mansione di traghettare l'azienda attraverso la digital transformation: solo l'8% delle imprese coinvolte nell'indagine sarebbe attivamente alla ricerca di figure manageriali specializzate. Infine, il dato più importante riguarda il mercato generato dalla trasformazione del comparto produttivo in ottica 4.0: se nel 2016 il settore generava un giro di affari pari ad 1,7 miliardi di euro, già nel primo trimestre del 2017 sarebbe stato registrato un importante incremento del 30%.