Luglio entra “nel vivo” e consente agli albergatori iscritti alla
Federalberghi-Confcommercio
Provincia di Sassari di stilare il primo magrissimo bilancio
stagionale, con un occhio a ciò che
accadrà ad agosto e settembre.
In premessa c’è da segnalare che una
minoranza qualificata degli
alberghi annoverati nel sodalizio quest’anno ha deciso di non aprire,
rimandando direttamente al
2021 la ripresa dei lavori.
“Una scelta imprenditorialmente obbligata
e sofferta al tempo stesso,
determinata dall’emergenza sanitaria e dall’impoverimento delle
presenze turistiche che
quest’ultima ha generato – comincia il Presidente
Federalberghi-Confcommercio Provincia di
Sassari Stefano Visconti – che ha bruciato l’operatività dei mesi di
aprile, maggio e giugno, e
fortemente compromesso quella di luglio agosto e settembre.”
Nel
merito, il Presidente Visconti si
sofferma sui primi dati che gli iscritti hanno cominciato a far fluire
in Associazione. “Dei 95 iscritti su
110 totali operanti in Provincia, la gran parte ha deciso di riaprire
i battenti, seppur per uno
scampolo di stagione cortissimo e denso di incognite.
Per le strutture
riaperte a giugno, circa il
50% del totale, i fatturati si sono stabilizzati nell’intorno del 15%
di quelli storici consolidati.
Significa – continua Visconti – che ogni 100 euro prodotti a giugno
2019 corrispondono a soli 15
euro prodotti a giugno 2020”.
Un dato eloquente, al di là dei giri di
parole. “A luglio le strutture
aperte sono circa l’ottantacinque per cento del totale, e le
produzioni si attesteranno nell’intorno del
20-25% delle omologhe del mese di luglio 2019.
Per agosto, forse
qualche speranza in più, visto
che le richieste comunque stanno arrivando.
Nella migliore delle
ipotesi, le produzioni mensili non
supereranno il 35% di quelle relative al mese di agosto 2019.”
Per
settembre, è molto presto per
fare previsioni, visto che la finestra di prenotazione si è ridotta a
7-10 giorni, contro i 45-60 giorni
abituali.
“Il Covid-19 ha minato la fiducia negli spostamenti, il
reddito delle persone, l’accessibilità
alle mete turistiche e lo spirito che accompagna il viaggiatore quando
pianifica una vacanza.
Per
questo motivo, settembre non riserverà delle liete sorprese agli
albergatori sardi, anche perché i
Tour Operator si stanno concentrando a pianificare la stagione
turistica 2021 considerando persa
quella in corso.
Tuttavia - spiega Visconti - si affacciano al mercato
agenzie minori le quali tendono
ad organizzare anche per settembre prossimo venturo piccoli gruppi e
comitive organizzate".
Evidentemente, i minori fatturati delle imprese trascinano con sé una
minore occupazione di
personale dipendente, e un minor giro per tutto l’indotto.
“E’
inevitabile, posto che chi ha riaperto
ha motivato la decisione proprio per dare occupazione ai collaboratori
(vero patrimonio delle
imprese turistiche) e per non perdere il contatto coi mercati, che
hanno memoria molto labile".
Ora
bisogna concentrarsi sulla stagione in corso, evitando di commettere
errori che in tempi di carestia
potrebbero essere fatali, e programmare la stagione 2021 perché possa
costituire un ponte di
rientro verso la normalità produttiva.
“La Legge Salva Sardegna, con
dentro misure molto
importanti a tutela della salute delle imprese e della loro forza
lavoro, sarà un puntello
imprescindibile a salvaguardia del sistema produttivo isolano.
Il
fattore tempo è quindi
determinante, perché una misura seppur valida varata in ritardo
vanificherebbe la sua efficacia".
La
Sardegna compete con tante altre mete turistiche, tutte colpite
gravemente dall’emergenza
sanitaria, e che si stanno armando perché la stagione 2021 costituisca
rilancio dopo una annata
disastrosa.
“Il virus ha colpito duramente tutti: Taormina, la
Costiera Amalfitana, le Città d’Arte, la
Riviera Romagnola, le località di montagna.
Nessuno è risparmiato,
tutti hanno esigenza di
ripartire. Sarà importantissimo – conclude il Presidente Visconti –
preservare la salute del sistema
aeroportuale sardo in gravissimo debito di ossigeno viste le
difficoltà delle compagnie aeree,
promuovere il nostro territorio pervicacemente se necessario, sui
mercati interno ed internazionali,
favorire la creazione di prodotti turistici d’area sul modello delle
reti di imprese e servizi, processi ai
quali le imprese non potranno sottrarsi".
Uno sguardo al futuro, con
la consapevolezza che non
sarà facile ritrovare la strada della normalità.
E per adesso, offrire
il miglior servizio alberghiero
possibile ai clienti che premiano la Sardegna come meta di vacanza,
con la consueta cultura
dell’accoglienza che l’albergatore di queste parti non può e non deve
dimenticare, a maggior
ragione in una annata come questa.