Dal Partito dei Sardi giunge una segnalazione che non mancherà di
destare preoccupazione tra gli operatori del comparto trasporto merci
ma non solo. Il contenuto della segeìnalazione infatti coinvolge tutti
i sardi.
"Con un laconico comunicato inviato proprio in questi giorni a tutte
le aziende sarde - afferma la nota a firma del portavoce Gianfranco
Congiu - le maggiori compagnie di navigazione operanti in Sardegna
(Grimaldi, Onorato, GNV, Tirrenia) annunciano coralmente e
all'unisono, che dal 01.01.2020 procederanno ad un aumento delle
tariffe che si accresceranno, mediamente, del 25% circa.
La causa: l'entrata in vigore del nuovo regolamento europeo IMO 2020
sulla riduzione del tenore di zolfo sui combustibili liquidi
utilizzati sulle navi.
Questo sarà il secondo significativo aumento tariffario nel giro di
appena un anno (ricordiamo gli aumenti del 25-40% tra il 2018 e il
2019) che anche stavolta graverà interamente sulle aziende e sui
cittadini sardi.
Se oggi un viaggio costa ai trasportatori 700 euro, dal 01 gennaio
lieviterà a 840,00 €uro, con un saldo, nel biennio 2018/2020, del+
60%.
Un vero salasso per il sistema produttivo isolano che sul tema della
"continuità territoriale merci", è letteralmente abbandonato a sé
stesso.
È inconcepibile che su questo tema la Regione non batta un colpo quasi
che la continuità territoriale sia solo quella delle persone e non
anche dei prodotti che da noi vengono esportati o importati e che
devono essere collocati sul mercato.
Nei giorni scorsi il Presidente della Regione Sardegna, a ricalco di
una proposta già lanciata già dal Partito dei Sardi che da sempre
ritiene che la partita sulla insularità si vince in Europa non con la
modifica della costituzione, ha condiviso la necessità di aprire un
fronte con la UE.
Bene, Presidente Solinas, colga l'occasione e intervenga con le
compagnie di navigazione affinché blocchino immediatamente gli aumenti
tariffari per il traffico merci da e per la Sardegna; difenda il
diritto dei Sardi alla continuità territoriale anche delle merci;
imponga al governo italiano l'apertura di quel confronto con l'Unione
Europea finalizzato ad includere anche la Sardegna fra i territori
insulari e d’oltremare che godono di un trattamento più favorevole
rispetto alle regioni di terraferma.
Anche il tema degli aumenti tariffari per le merci si innesta nel più
generale discorso del diritto alla mobilità dei Sardi, che non
riguarda solo le imprese, né è possibile pensare di abbandonare il
nostro tessuto produttivo pensando che sia in grado, da solo, di
assorbire detti costi perché - conclude il Partito dei Sardi - non si
fa altro che favorire l'espulsione graduale delle imprese sarde da un
mercato dentro il quale non è più possibile reggere il confronto
competitivo con chi questi costi non li sopporta".